Nota relativa ai contratti per i dirigenti comunali
11-05-2005 / Punti di vista
Con riferimento all'articolo apparso sulle pagine di cronaca locale del Resto del Carlino, con il titolo «Superdirigenti, Statuto sbagliato: nulli i contratti?», si precisa che né lo Statuto del Comune è sbagliato, né i contratti citati nell'articolo presentano elementi che ne possono determinare la nullità. Infatti, gli atti di incarico dirigenziale a tempo determinato fanno esplicito riferimento sia alle norme di legge (art. 110, commi 1 e 2, del D.lgs. 267/2000), sia alle disposizioni statutarie (art. 79, commi 6 e 7); mentre per gli incarichi dirigenziali fuori pianta organica si fa riferimento al regolamento per la disciplina della dirigenza comunale (art. 19, comma 2). Si precisa, infine, che lo Statuto e il regolamento, anche quando non richiamano esplicitamente la norma di legge di riferimento, prevedono in ogni caso il rinvio a tutte le disposizioni legislative vigenti nelle materie trattate e non esplicitamente richiamate nel testo degli articoli. Questo è il testo del servizio pubblicato dal Resto del Carlino l'11 maggio 2005 al quale fa riferimento la risposta. di Stefano Lolli Un errore, apparentemente irrilevante, nello Statuto del Comune, rischia di azzerare le nomine dei super dirigenti, decise dopo le amministrative 2004 dal sindaco Sateriale per confermare, in molti casi, funzionari di spicco già presenti nei quadri del Municipio. Tra i nomi più noti, si parla del comandante della Polizia Municipale Carlo Di Palma, del mobility manager Alberto Croce, dell'ex sindaco di Copparo Davide Tumiati - cooptato nello staff del Dipartimento del Territorio -, del dirigente all'Ambiente Alberto Bassi; con loro ci sarebbero almeno altre quattro - cinque posizioni apicali. Per un ammontare di incarichi di alcune centinaia di migliaia di euro. Anche se tutti i dirigenti, va subito premesso, sono immuni dalla ben che minima responsabilità personale nella vicenda. Il problema, che potrebbe causare un autentico... terremoto ai vertici dell'amministrazione, nasce infatti da un articolo dello Statuto (il 79, comma 7), che non prevede la figura dei cosiddetti 'contratti in dotazione organica', e che per gli altri - quelli appunto 'fuori dotazione organica' - prescrive il ricorso ad un apposito regolamento. Ebbene, i primi contratti non sono previsti esplicitamente dallo Statuto comunale, per i secondi invece non esiste neppure il regolamento... Perciò, tecnicamente i contratti di un buon numero di super dirigenti comunali - oltre a quelli citati, altre posizioni apicali sarebbero in bilico - rischiano di essere considerati nulli. Ed addirittura, vista la grossolana 'pecca' statutaria, di fatto insanabili. Se non attraverso un iter complesso e lungo che prevede la modifica dello Statuto e la predisposizione del necessario Regolamento dell'ordinamento dei servizi. Intanto però, per i top dirigenti municipali il timore - acuito dalla richiesta di accesso agli atti che alcuni esponenti dell'opposizione starebbero per presentare - è quello di ritrovarsi con il contratto invalidato. Lo Statuto del Comune, è stato approvato nel 2003; le nomine di Sateriale, per alcune dei dirigenti citati, risalgono alla scorsa legislatura. Poi, nel settembre dello scorso anno, sono state confermate sino alla scadenza del mandato del sindaco (dunque sino al 2004), ed in qualche caso con consistenti adeguamenti di stipendio e addirittura con assegni 'ad personam'. Anche in questo caso, tutto pienamente legittimo non fosse che per il grottesco errore nello Statuto, che sarebbe stato rilevato solo nelle ultime settimane; gettando nell'imbarazzo, ed in un'affannosa - quanto top secret - ricerca di una soluzione vari assessori ed altri super dirigenti. Questi ultimi, fortunatamente per loro, non tra le categorie di quelli ora a rischio.