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venerdì, 30 maggio 2025.

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Replica dell'assessore Atti a un intervento sul Carlino dell'imprenditore Giulio Barbieri

12-01-2006 / Punti di vista

Precisazione relativa all'intervento di Giulio Barbieri pubblicato nell'edizione del 12 gennaio del Carlino Ferrara. Rispondo alla lettera che il signor Giulio Barbieri mi ha indirizzato attraverso il Carlino Ferrara. Confermo di aver espresso soddisfazione per il fatto che l'intervento di devastazione paesaggistica, operata su una delle più belle corti del nostro territorio, sia avvenuta fuori dal comune alla cui amministrazione partecipo. Chiunque va in autostrada a Bologna può giudicare. Sul resto della tiritera sulle responsabilità del mancato sviluppo di Ferrara non vale neppure la pena replicare, la società ferrarese si è lasciata alle spalle quelle polemiche da oltre un decennio. Io mi sono sforzato di contribuire alla crescita del territorio, assieme a un generoso gruppo dirigente della CGIL, in un rapporto unitario con CISL e UIL. D'altronde, del modo in cui ho svolto gli incarichi di direzione sindacale che la CGIL mi ha voluto affidare, dal 1980 in poi, hanno giudicato e possono continuare a giudicare migliaia di iscritti, lavoratori e pensionati. Di quel giudizio mi è sempre interessato. Quanto all'invito finale alle dimissioni per "rischiare in proprio tutto ciò che fino ad oggi ho conquistato", due puntualizzazioni: - così come non è detto che un buon imprenditore sia un buon politico (direi che ne abbiamo un clamoroso esempio nazionale), analogamente non mi pare utile che un politico si improvvisi imprenditore. - non avrei comunque nulla da rischiare, come dimostra la mia situazione patrimoniale. Raffaele Atti Assessore all'Urbanistica del Comune di Ferrara Ecco il testo dell'intervento di Giulio Barbieri, pubblicato dal Carlino Ferrara il 12 gennaio. «Atti felice che lascio Ferrara Rischi anche lui in proprio...» Il Resto del Carlino del 12/01/2006 All'assessore all'Urbanistica del Comune di Ferrara Sig. Atti Mi è stato riportato da fonti molto attendibili che Lei ha espresso soddisfazione per il fatto che io abbia creato la mia azienda al di fuori del Comune di Ferrara in quanto da Lei giudicata uno scempio architettonico. Mi permetta di esprimere grande perplessità in merito in quanto non faccio altro che ricevere apprezzamenti da parte di persone molto serie e competenti che non avrebbero motivo di mostrare ipocrisia nei miei confronti. Preciso comunque che si tratta di persone che hanno voluto e potuto verificare con i propri occhi visitando, al contrario di Lei pur invitato, la mia azienda. Indipendentemente dalla bellezza architettonica o meno, la parte organizzativa e strutturale e la simpatia o antipatia nei miei confronti, la mia azienda in contro tendenza con l'andamento attuale del mercato ha aperto l'anno con tre nuove assunzioni e con il programma per il 2006 di attuarne altre. Preciso che si tratta di assunzioni non temporanee e che ogni persona che entra a far parte della nostra organizzazione, se dimostra buona volontà ed attaccamento al lavoro, ha la prospettiva di restarvi per un lungo periodo della propria vita lavorativa, naturalmente se la buona sorte comunque in gran parte meritata, continuerà ad assisterci. Preciso inoltre che l'opportunità di un lavoro che stiamo offrendo è rivolta a persone giovani e anche meno giovani in quanto abbiamo la convinzione che sia giusto miscelare la forza ed il vigore con l'esperienza. Conosco solo in parte la Sua storia professionale, mi risulta comunque che negli anni 70 mentre paesi a noi vicini situati in Veneto prosperavano economicamente con relativo insediamento di aziende che per motivi di convenienza emigravano dalla nostra città, Lei fosse impegnato sindacalmente con la CGL in inutili "schermaglie" che aiutavano gli imprenditori a prendere la decisione di "emigrare" a scapito dell'economia locale, anziché di stabilire un dialogo costruttivo con gli stessi. A distanza di 35 anni Lei si permette, e di questo si dovrebbe "mordere la lingua", di disquisire di un'opera che rappresenta una ricchezza per il nostro territorio. Comunque Lei, a differenza del sottoscritto che si è sempre messo in gioco rischiando del proprio sia in campo industriale che in campo sportivo e politico, ha sempre potuto beneficiare di uno stipendio sicuro e costante anche quando gli altri scioperavano ed ora di un lauto compenso in un'amministrazione che ha generato e continua a generare debiti, povertà, inquinamento e disagi a scapito dei cittadini. Ripeto quanto già espresso in altri articoli apparsi sul giornale che se il Comune di Ferrara fosse una società privata dovrebbe portare i libri in tribunale, chiedendo il fallimento. Ultima riflessione prima di concludere: credo che comunque, oltre al sottoscritto, Lei debba delle scuse anche al Comune di Poggio Renatico che ha dimostrato apertura e rispetto pur rappresentando l'Amministrazione un governo di centro-sinistra così come l'Amministrazione che governa Ferrara. Come sempre succede è una questione di uomini e non di "colore". Pertanto da semplice cittadino chiedo anche per Lei, dopo averlo già fatto con il Sindaco di Ferrara, le sue dimissioni da assessore all'urbanistica e La invito ad aprire un'attività rischiando in proprio tutto ciò che fino ad oggi ha conquistato. Giulio Barbieri