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Sul contratto di pubblica illuminazione a Hera

17-12-2012 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Dal febbraio 2010 Progetto per Ferrara si batte in consiglio comunale per ridurre il costo abnorme del contratto di pubblica illuminazione Hera. Pd ed alleati hanno sempre respinto le risoluzioni presentate da Ppf per impegnare il sindaco e la giunta a rinegoziare il corrispettivo pagato a Hera. La prima volta nel febbraio 2010 (voto favorevole di Io Amo Ferrara, astenuti Prc/Pdci, Lega e Pdl), la seconda nel marzo 2011 (voto favorevole di tutti i gruppi di opposizione, astenuto Prc/Pdci). Il costo del contratto Hera, per il 2013, è previsto in 7,8 milioni, di cui 0,9 per conguaglio 2012, a seguito del forte aumento dei prezzi di acquisto dell'energia (+24,4% nel 2012). Nel 2011 il Comune aveva preventivato 4,5 milioni di euro, stessa cifra nel 2010, mentre nel 2009 aveva stanziato 5,7 milioni.

Il sindaco in più occasioni ha espresso perplessità sul contenuto economico del contratto in esame, e manifestato la volontà di rinegoziarlo per ridurne il costo elevato. Ma come é accaduto anche per il derivato Dexia, annullato con atto unilaterale solo dopo l'esposto Ppf/Lega alla Corte dei Conti, ben poco è stato fatto per ridurre l'emorragia da pubblica illuminazione. In entrambi i casi Tagliani ha agito fuori tempo massimo, buttando dalla finestra milioni di euro.

Riguardo al derivato, infatti, l'amministrazione si è mossa dopo che Pd, Idv ed alleati avevano ripetutamente respinto le risoluzioni Ppf (9/09, 2/10, 3/11, 5/11, 12/11), finalizzate alla risoluzione anticipata del contratto e ad evitare lo spreco di 2,5 milioni di euro tra il 2010 ed il 2012.

Al contratto Hera invece ci ha pensato il governo Monti, con il decreto 95/12 in materia di riduzione della spesa pubblica, che consente ai Comuni di recedere dai contratti nei quali il fornitore non consenta la riduzione del prezzo. Nel caso specifico, la pubblica illuminazione affidata a Enel Sole Srl, azienda individuata con gara da Consip Spa su incarico del governo, costerebbe ai ferraresi 6 milioni di euro, contro 7,8 previsti per il 2013 dal contratto Hera.

Quando il Comune, in forza della legge, ha comunicato a Hera la volontà di procedere alla verifica di convenienza economica e di adeguamento contrattuale, Hera ha risposto con un corposo parere proveritate del professore avvocato Giuseppe Caia, incaricato dalla Holding ed ovviamente pagato con i ricavi introitati anche tramite le nostre bollette. Il luminare sostiene l'inapplicabilità al servizio pubblica illuminazione, di quanto disposto dalla norma. Il servizio legale del Comune, di parere opposto, ritiene invece legittimo il recesso, potendo dunque il Comune fare ciò che Ppf chiede da anni, al solo scopo di far risparmiare milioni di euro ai ferraresi. Dunque Tagliani revochi immediatamente il contratto a Hera!

Sempre nell'ottica del risparmio, necessario per non scaricare su famiglie e imprese il costo dell'apparato pubblico, ci si domanda che senso abbia indire una selezione pubblica, che scade il 19/12/12, per assumere un dirigente con funzioni di direttore operativo dell'area risorse del Comune, scelta che costerà ai ferraresi oltre 100 mila euro, più premio di risultato. Non vorremmo che l'operazione fosse funzionale alla sistemazione di qualcuno vicino ai manovratori, proprio quando Tagliani dichiara, un giorno sì e l'atro pure, di voler tagliare per aiutare i più deboli. A cosa servirebbe quell'assunzione proprio quando il numero dei dirigenti (25) non è tale da richiedere la copresenza di un segretario/direttore generale (costo di oltre 170 mila euro) e di due direttori operativi di area?

* - consigliere comunale Ppf