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Messaggio di benvenuto all'Arcivescovo Mons. Luigi Negri

03-03-2013 / Punti di vista

di Tiziano Tagliani *

Eccellenza, Mons. Arcivescovo di Ferrara-Comacchio,

a nome dei ferraresi tutti e delle autorità locali Le porgo il più cordiale benvenuto in città.
Con il Suo ingresso da questa antica e gloriosa Basilica di San Giorgio fuori le Mura si rinnova un intreccio che nei secoli ha legato la storia di queste terre con la storia della Chiesa.
Intreccio che si sviluppa sin dalla fondazione della nostra città e che si riconduce proprio in questo luogo fra il VII e l'VIII sec. sulla riva destra del Po accogliendo la nuova cattedrale dopo l'abbandono di Voghenza e che segna poi tutta la vicenda Estense fino alla devoluzione.
Questo intreccio non è mai in realtà venuto meno: dal Concilio di Ferrara del 1438, ai tragici contrasti dei primi decenni dell' '800, dalla assemblea dell'Opera dei Congressi del 1899, fino alla più recente visita di S.S. Giovanni Paolo II, ma in particolare Ferrara ricorda con gratitudine immensa, ogni anno, in occasione della Festa della Liberazione, di deporre una corona sulla tomba di Mons. Ruggero Bovelli "defensor civitatis" Suo predecessore negli anni bui della occupazione .
Ferrara, Monsignor Arcivescovo, è una città straordinariamente bella, anche se in parte questa bellezza è frutto, lo sappiamo, di una storica resistenza alla trasformazione che ci ha concesso di conservare, ancora oggi, interi quartieri medievali accanto ad addizioni rinascimentali perfettamente leggibili, così da farne una città unica per l'Unesco, costellata di quelli che l'amico Carlo Bassi ha chiamato "luoghi dell'anima". Spero quindi che la Sua permanenza in città Le consenta, accanto ai tanti impegni di governo della Chiesa locale, di entrare passeggiando o girando in bicicletta nell'anima della città estense che è un modo diverso per comprenderne i suoni ed i silenzi, le ritrosie e gli slanci.

Oggi la nostra città, custode di un grande patrimonio di cultura, di arte e di coscienza civica, La accoglie con tanta speranza e desiderio di sincera collaborazione, non tanto per la consuetudine di uno storico confronto, ma soprattutto per l'intima convinzione che la storia e l'operare per il bene comune, sono il terreno che ci vede concordi nella volontà di costruire una comunità solidale e generosa, aperta al futuro delle giovani generazioni ed all'ascolto delle esperienze e dei consigli dei più anziani che in queste terre, fortunatamente aggiungo, non sono pochi.
Sono le nostre, come è ovvio, prospettive necessariamente differenti, nel rispetto delle reciproche responsabilità più che competenze, ma pure tutte dirette al bene intero di questa comunità.
E di lavoro ce ne è tanto da fare e per tutti !
Sia per la situazione di drammatica incertezza e preoccupante crisi economica in cui vive il nostro paese, sia per quello che questi anni hanno prodotto nelle famiglie ferraresi chiamate a ruoli di supplenza sociale. Famiglie colte al tempo stesso, nella loro frammentazione, da un indebolimento dei valori forti, e dalla costante ricerca di punti stabili ai quali ancorare la speranza.
Una speranza che è viva ed è rinforzata dal nostro Papa emerito che sta testimoniando straordinaria forza spirituale: la decisione di passare alla elezione di un nuovo Pontefice, capace di guidare la Chiesa con l'energia necessaria, mostrano l'intensità dell'amore di Benedetto XVI per la Comunità Cattolica, saranno i prossimi giorni di attesa trepidante per tutti.
Un amorevolezza espressa anche dalla Comunità ferrarese mai sazia e priva di sguardi aperti verso il futuro. La nostra mi creda è una famiglia umana che quotidianamente ci ricorda quanto sia importante il lavoro per la propria dignità, l'educazione per una cittadinanza consapevole, la casa per una vita che diventa progetto e non mera serie di episodi. Del resto solo la possibilità di scelte forti, ce lo ricorda il magistero, in un contesto di diritti e non di concessioni tutte subalterne al sistema economico, rende l'uomo libero davvero.
Troverà Eccellenza un tessuto economico molto provato dalla crisi, non più di altri, forse poco incline al rischio, ma troverà anche una comunità che vuole reagire a questa sfida, inventando per Ferrara stili ed occasioni nuove accanto alla soluzione di vecchi ed annosi problemi.

Abbiamo per questo bisogno di energie non solo economiche, ma anche valoriali, spirituali e di nuova coscienza civica.
In questa opera la rete della solidarietà ecclesiale, ed il volontariato anche cattolico, ma non solo, sono già per le istituzioni una risorsa insostituibile proprio per questa disponibilità a mettere in campo tutte le energie di cui abbiamo bisogno in un tempo in cui cambiano gli stili di vita e lo stesso perimetro della cittadinanza si allarga a culture, ad usi costumi e fedi religiose diverse.
La collaborazione fra le istituzioni pubbliche e la Diocesi, le Parrocchie, le congregazioni, le associazioni ed i movimenti dei laici sono una realtà consolidata da tempo; proprio il terreno comune dell'esperienza umana in tutta la sua complessità ed integrità è divenuto, e ci auguriamo permanga, la pagina sulla quale scrivere insieme il meglio della nostra fatica.

A Lei in questo giorno di festa l'abbraccio della Città e dei ferraresi.

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara