Trasferimenti statali: ancora tagli del Ministero degli Interni
06-06-2013 / Punti di vista
di Luigi Marattin *
Ne hanno fatta un'altra delle loro. Il Ministero dell'Interno avrebbe dovuto comunicare entro il 28 febbraio 2013 il dato definitivo sui trasferimenti statali... del 2012 (e già lì, c'è qualcosa che non torna, se i dati sui soldi di un anno te li dicono l'anno dopo).
Non l'ha mai fatto, e così i Comuni sono stati obbligati a chiudere i consuntivi 2012 (obbligatoriamente entro il 30 aprile) con stime presunte su quello che il governo avrebbe fatto.
Ieri sono arrivati i primi numeri ufficiali, reperibili sul Portale del Federalismo Fiscale (vi prego, almeno cambiategli nome... chiamiamolo Portale del Centralismo Fiscale).
Il governo taglia un milione di euro in più (per la precisione 994.897 euro) rispetto a quanto avrebbe dovuto fare, considerando quello che abbiamo effettivamente incassato con l'IMU nel 2012.
Fortunatamente, ca' nisciun e' fess, e conoscendo i nostri polli, in fase di consuntivo 2012 abbiamo prudenzialmente stimato circa 880.000 euro in meno rispetto a quanto il governo ci aveva detto che ci avrebbe dato.
E così, oggi abbiamo "solo" una sorpresa negativa di circa 120.000 euro. Che, intendiamoci, rappresenta comunque un problema (per dare un'idea della grandezza - e quindi tradurre in cose concrete quelli che sembrano solo numeri - è la cifra che, con mille fatiche, abbiamo reperito in bilancio per permettere la realizzazione anche quest'anno dei CRE).
Ma tale sorpresa sarebbe stata di un milione di euro, se ci fossimo fidati dei numeri precedenti e avessimo iscritto a bilancio l'intera somma che il governo aveva promesso.
Non saprei esattamente quali parole utilizzare per commentare l'ennesimo episodio. Un governo che ti promette una cifra, poi non te la dà. Un governo che ti dice "vediamo quanto hai incassato dall'IMU, e ti taglio la stessa cifra in termini di trasferimenti", poi invece ti taglia un milione in più, senza spiegazioni. Andiamo avanti.
(Integrazione)
In fase di conversione del decreto cosiddetto "sblocca-debiti-della P.A." due giorni fa il Senato ha ripristinato la possibilità per gli enti locali di utilizzare nella parte corrente del bilancio fino il 75% degli oneri di urbanizzazione (una possibilità che era stata originariamente abolita per l'anno 2013, per consentire che gli oneri - come naturale che sia - fossero destinati a spese di investimento e non al mantenimento della parte corrente).
E' chiaro quindi il disegno. Per compensare (in minima parte, dato l'importo ormai esiguo dell'incasso da oneri) i Comuni dei soprusi ai quali sono sottoposti da anni (e che continuano, come spiegato nel comunicato precedente), invece di redistribuire in modo equo lo sforzo fiscale tra Stato ed enti locali, invece di semplificare i vincoli, ci si limita a ri-consentire una possibilità vecchia e sbagliata, quale quella di cambiare destinazione agli oneri e quindi utilizzarli per la parte corrente del bilancio invece che per la realizzazione dei necessari investimenti pubblici.
Per "rimediare" ad un errore, quindi, se ne commette uno ancor più grosso.
Per la cronaca, il Comune di Ferrara già nel 2012 (prima quindi del divieto governativo) aveva scelto di destinare gli oneri di urbanizzazione agli investimenti. E ora, nonostante tutto, confermiamo questa scelta per il 2013.
* - assessore al Bilancio del Comune di Ferrara