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Si è aperto un dibattito sui giovani a Ferrara

03-07-2013 / Punti di vista

di Tiziano Tagliani

Si è aperto un dibattito sui giovani a Ferrara, ben venga! Guardiamo la sostanza, perché la forma lascia a desiderare: di postriboli in Italia ce ne sono ben altri e di ben più alto livello, è della vita dei nostri giovani che si discute e nulla è più importante.
Se questa è la sostanza diciamo allora, con chiarezza, che la società giovane di Ferrara solo con una forzatura può essere descritta come assorbita fra alcool e droga, su questo sono disposto a qualsiasi confronto, posso citare esempi di passione, di servizio, di carità, di pazienza.  
Ho tre figli tra 18 e 24 anni e nove nipoti della stessa età, la vivo direttamente, parlo con  tanti amici dei miei ragazzi e assicuro che sono molto lontani dal meritare un giudizio sommario che, come tutti i giudizi sommari, anche quelli sulla Chiesa, sono figli della cultura della demolizione delle relazioni e non della costruzione del dialogo.
I ragazzi oggi si chiedono il senso del loro studio in un contesto di disoccupazione enorme e vivono una frustrazione pesante: si sentono come tutti i giovani da sempre portatori del cambiamento, ma diversamente che nel passato, più dipendenti che mai dai genitori.
Certo nessuna giustificazione per gli imbecilli, per i violenti e per i provocatori, ma chi parla con loro?
A noi genitori ferraresi servirebbero nuove porte aperte, non nuovi cancelli.
Con pari chiarezza dico quindi che il tema posto è reale, che il vuoto di senso fra i giovani in questa nostra società è grande, come purtroppo significativa e grave è la mancanza di educazione di alcuni, parlo di educazione e non solo di rispetto delle cose.
L'educazione non è infatti una mera questione estetica e tra i miei principi vi è quello caro anche alla dottrina sociale: non è il Comune chiamato alla funzione di agenzia educativa, ma la famiglia, la scuola, e la stessa Chiesa.
Con questa convinzione e per tale ragione, questo Comune (da molti anni) supporta le famiglie con centri dedicati, azioni dirette e politiche di sostegno alla genitorialità; è per questa ragione che da moltissimi anni si dà un contributo alla scuola di infanzia anche cattolica; è per questa ragione che sosteniamo innumerevoli iniziative, che definire solo culturali sarebbe riduttivo: alle Contrade ad esempio, una volta tutte ospitate in parrocchia e attorno alle quali vivono centinaia di giovani, alle scuole di musica e di teatro, ma anche progetti di educazione collegati all'arte sacra, o iniziative di grande significato sulla "Sagrada Famiglia" o sul "Buon Governo" ospitate nel salone d'onore del municipio, sempre aperti alle scuole e ad altre iniziative che laicamente e responsabilmente riteniamo concorrere al bene della comunità.
Si può fare molto di più e meglio, certo, allora aspetto proposte da quella società che non è plasmata dall'Ente locale, ma che viceversa conforma la vita della comunità animata da chi ha più idee ed energie.
Un Comune lassista? Non credo. Ricordo che ci siamo dotati, per la prima volta due anni fa, di un regolamento dei pubblici esercizi votato in Consiglio all'unanimità e che, comunque, dobbiamo rispettare le leggi nazionali (che talvolta sono purtroppo malfatte) e le liberalizzazioni degli orari e delle licenze che vanno imputate ad altre sedi.
Può essere che la "movida" abbia anche qui preso la mano, sarebbe comprensibile in una città così piccola con 16.000 universitari, dei quali quasi la metà fuori sede, ma è passato appena un anno dalla ordinanza restrittiva, ai limiti del legittimo, dopo una rissa coi vigili urbani in piazza, ordinanza che ha attirato sul Sindaco centinaia di insulti sul web soprattutto da certi inquilini gestori. Non ricordo in quella circostanza nessun segno di sostegno. Ma anche qui con l'aiuto magari delle associazioni universitarie e della esperienza dei gruppi di strada si può tentare una azione di "contatto significativo" con i ragazzi.
Ricordo però anche, a chi non abbia memoria del passato che proprio la città viva e il venir meno degli esodi dello "sballo" ha contribuito alla riduzione assai significativa della mortalità stradale fra i giovani, una tragedia immane fino a qualche anno fa! La messe è tanta e gli operai pochi, almeno si lavori insieme.

 

Tiziano Tagliani - Sindaco di Ferrara