'Riconoscimento Quilici', la risposta a Ranieri Varese
18-07-2013 / Punti di vista
di Tiziano Tagliani* e Pasquale Nappi**
Caro Ranieri, scusa se rispondiamo con ritardo alla tua cortese lettera riguardo al riconoscimento Quilici, la cui cerimonia di premiazione è stata recentemente ospitata presso l'Università di Ferrara.
Cerchiamo di rispondere tentando di dissipare gli equivoci che può averti suscitato l'iniziativa. Il Riconoscimento Quilici è stato istituito nell'anno 1999/2000 dalla Biblioteca Comunale Ariostea, sotto la direzione della dott.ssa Alessandra Chiappini, e conseguentemente dal Comune, referente l'assessore Alberto Ronchi, a seguito della donazione alla biblioteca stessa da parte dei fratelli Vieri e Folco Quilici di tremilacinquecento libri del padre che sono andati a costituire il "Fondo Quilici" a disposizione degli studenti, dei ricercatori, degli studiosi e del pubblico. Nelle prime due edizioni l'Università è stata coinvolta nella commissione giudicatrice [alla quale ha partecipato la dott.ssa Anna Folli] insieme all'Istituto di Storia Contemporanea.
Il Riconoscimento, quindi, è legato alla donazione del patrimonio librario di un personaggio, da considerarsi come figura storica del fascismo che ha avuto un ruolo rilevante nel giornalismo nazionale, negli studi di economia e nella vita di questa città, e non certo come modello da proporre. E questo è facilmente verificabile dai lavori pervenuti in questa edizione (che ha visto peraltro una notevole partecipazione): diverse tesi ed elaborati hanno toccato in maniera molto critica e pertinente la storia del giornalismo e della comunicazione nel ventennio, altri, come il saggio che ha vinto il primo premio, hanno approfondito personaggi di rilievo per la storia della nostra città quali Renzo Ravenna e Renato Hirsch, altri ancora hanno parlato dell'attuale comunicazione mettendola storicamente a confronto, non è mancata l'analisi critica degli articoli antisemiti, né si vorrebbe pertanto mortificare queste giovani e prezione energie.
Non si tratta certo di un veicolo per una sorta di revisionismo della figura di Nello Quilici, di cui, come si rileva dai lavori presentati, le ombre sono ben presenti, ma di un'occasione per approfondire temi connessi con la storia del giornalismo e con la comunicazione pubblica in genere usufruendo, in particolare per le problematiche relative alle questioni storiche, del patrimonio storico-bibliografico del fondo presente in Ariostea.
Ad oggi non siamo nelle condizioni di assicurare la continuità del premio Quilici in quanto i fondi sono messi a disposizione dal Comune di Ferrara, e in questo periodo è difficile fare anticipazioni sui prossimi bilanci, ripetiamo tuttavia che l'Università e le altre istituzioni hanno condiviso il progetto del premio per dare un'occasione a giovani laureati e studiosi di cimentarsi nella ricerca e nell'analisi storica, e nella comunicazione avendo a disposizione un importante fondo librario, senza nessun intento di riabilitazione del personaggio a cui è intestato. Un cordiale saluto.
* Sindaco del Comune di Ferrara ** Rettore dell'Università degli Studi di Ferrara