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Sulla chiusura del S.Anna in centro città

29-08-2013 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

6 agosto 2012. Questo è il giorno in cui io, Giovanni Favia e Andrea Defranceschi abbiamo portato a Errani quasi 15 mila schede referendarie, contro la chiusura dell'ospedale Sant'Anna di Ferrara e del suo pronto soccorso. La città resterà senza ospedale e senza PS. Al suo posto villette, negozi, uffici e una clinica privata dal mercato garantito. In regalo i cittadini hanno ricevuto un nuovo/vecchio ospedale a Cona (10 km dal centro), vent'anni per costruirlo, 500 milioni spesi, mezzi pubblici inadeguati, viabilità insufficiente. Un ospedale sovradimensionato, costosissimo, che sta causando la fuga dei migliori medici. Un ospedale universitario, che non ha spazi per la didattica e che sarà la tomba della gloriosa facoltà di medicina dell'antico ateneo ferrarese. Oltre 80 mila accessi al pronto soccorso sono stati esodati a Cona. Oltre 50 mila prestazioni in day hospital (comprese chemio e radio terapie) sono state esodate a Cona. In città, la sera e la notte non c'è alcun servizio di pronto soccorso. Un anziano che si procurerà una distorsione dovrà recarsi a Cona con la propria auto, se potrà guidarla. Quartieri interi di Ferrara, a nord e nord-ovest, con decine di migliaia di residenti, hanno subito lo spostamento del pronto soccorso ora raggiungibile in non meno di 20-40 minuti. I tempi di intervento e di terapia per infarti del miocardio, gravi emorragie, politraumi, ictus cerebrali, si sono drammaticamente allungati. Il presidente Errani ed il sindaco Tagliani devono solo vergognarsi e andare a casa subito.

 

* - consigliere comunale PpF