Sindaco, Pd e azioni Hera
13-09-2013 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
Il Pd a Roma, insieme al Pdl, strangola i Comuni e taglia le risorse per i servizi ai cittadini. A Ferrara invece il partitone protesta in sordina, e, per tirare a campare, svende i beni comuni. A pagare è sempre pantalone.
Tagliani, a corto di quattrini per il 2014, è costretto a tagliare i debiti per ridurne l'impatto (le rate) sulle uscite correnti, superiori alle entrate previste per milioni di euro. Ha perciò deciso di svendere le azioni Hera (cinque milioni) ad un prezzo inferiore al costo di acquisto (1,68 euro per azione). Arriva a proporre al Consiglio l'annullamento del limite al prezzo di vendita (1,556 euro), già deliberato. Vuole dunque carta bianca per svendere un pezzo di patrimonio collettivo non nell'interesse dei normali cittadini, ma di chi potrà comprare (si spera non Hera!) e di chi incasserà la mediazione (Carife).
La perdita patrimoniale derivante dalla vendita è di circa mezzo milione di euro ogni dieci centesimi di minusvalenza tra prezzo e costo di acquisto delle azioni da parte del Comune. Poco importa che la contabilità pubblica non la registri. Si tratta di soldi persi dalla collettività. Siamo spaventati dai ritardi, dalla superficialità con cui si affrontano questi problemi e dalla delega in bianco chiesta dal Pd, di poter agire al ribasso in questa operazione, dopo i danni causati ai ferraresi con le svendite di Agea, delle reti del gas e con lo scandaloso immobilismo sul derivato Dexia. Vicende che, oltre ad aver determinato lo spreco di milioni di euro in danno ai cittadini, hanno dimostrato la subalternità politica del partitone all'azienda monopolistica, che di fatto governa la città.
Nel febbraio 2010 Ppf aveva proposto un emendamento al bilancio per la vendita delle azioni Hera, allo scopo di abbattere il debito e destinare i vantaggi a famiglie, imprese ed estinzione anticipata del derivato. Il titolo Hera superava 1,7 euro (tra marzo e aprile) e gli scambi erano di milioni di pezzi al giorno. Oggi vale meno di 1,5 euro, dunque per 5 milioni di azioni il Comune incassa un milione di euro in meno. Invece di approvare quell'emendamento, nell'interesse dei cittadini, il capogruppo Simone Merli, a nome del Pd, sventolò in aula il patetico dossier di presunti insulti Ppf, dissertò sul "Bignamino", mentre Portaluppi si dilungò sulle mansioni dei bagnini. E tutti udirono in aula gli strilli in falsetto del sindaco che mi accusava di ritenerlo un "utile idiota" e/o un "disonesto", vocaboli da me mai proferiti, né scritti. Reazioni, quelle del Pd, di alto profilo politico e amministrativo. Si leggano al riguardo i verbali http://www.progettoperferrara.org/wp-content/uploads/2011/07/23-03-2011.pdf.
Nel marzo 2011 Ppf ripropose la vendita delle azioni Hera per abbattere il debito, ma ancora una volta il Pd fece muro, buttando dalla finestra i soldi dei cittadini. L'assessore allo sbilancio Marattin dichiarò " La nostra linea è: 1) non conviene vendere le azioni HERA per estinguere il debito; 2) non conviene in generale destinare i proventi di qualsiasi vendita ...ad abbattere il debito..". Sorge allora spontanea una domanda: se non conveniva vendere quando il titolo valeva 1,7 euro (fino al giugno 2011) e gli interessi sul debito erano più alti di oggi, come può convenire ora, con un incasso previsto di un milione di euro in meno? Il pallottoliere di Marattin fornirà di certo una risposta convincente! Dal giugno 2011 il titolo Hera ha poi iniziato una discesa, durata fino ai primi mesi del 2013 e da allora Ppf ha smesso di sollecitare il sindaco a vendere le azioni Hera, ritenendo più conveniente attenderne la risalita.
Tagliani invece, da maggio 2013, ha cominciato a sentire l'impellente bisogno di liberarsi di quel peso, anche a fronte di una pesante perdita patrimoniale. Perché questa svolta? Perché non ha venduto quando lo chiedeva Ppf e conveniva alla città? Chi vuole ora quelle azioni, acquistabili a basso prezzo, da un Comune obbligato a fare cassa a qualunque costo? Perché il Pd a Roma strozza i Comuni e a Ferrara, per rimediare, svende il patrimonio collettivo?
* - consigliere comunale Ppf