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Antonioni e la musica

28-09-2013 / A parer mio

di M. Cristina Nascosi Sandri

In occasione di quello che sarebbe stato il suo 101° compleanno, domenica 29 settembre 2013, è stato èdito, di recente, un cd che è un omaggio jazz al cinema di Antonioni, ispirato al film "LA NOTTE", settimo lungometraggio del 1961, da lui diretto che ottenne l'Orso d'oro al Festival di Berlino, il Nastro d'Argento, il premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, il più antico d'Italia, ed il David di Donatello per la regia del miglior film.
Non a caso, con ogni probabilità, la colonna sonora originale de La notte era del grande jazzista Giorgio Gaslini e fu l'esito dell'unica collaborazione artistica tra i due. Gaslini aveva interrotto il sodalizio che aveva unito, per le prime sue pellicole, Antonioni al musicista Giovanni Fusco.
Commissionato dal Molde International Jazz Festival e registrato live al Festival nel 2010, "La notte", edito da Ecm, e' un omaggio, si diceva, al regista Michelangelo Antonioni, considerato da Ketil Bjornstad come una delle sue influenze formative.
"Nello stesso periodo - spiega Bjornstad - in cui ho scoperto cosa potesse essere il jazz dopo aver sentito 'In A Silent Way' di Davis, ho visto i film di Godard, Bresson e Antonioni. Forse era la forza lenta e ritmica nei film di Antonioni che mi ha fatto pensare alla musica. Come le arti visive creano musica nelle nostre menti, la musica crea immagini ed espressioni visive con la stessa intensità, le due sono fortemente e profondamente interconnesse". Ed è noto quanto musica, arte ed immagini e fotografia, insomma Armonia e Sguardo, costituissero un tutt'uno per Antonioni in ogni sua opera cinematografica.
Dunque questo album può essere considerato ‘la colonna sonora di un film interno' dove le immagini e le atmosfere di Antonioni sono trasposte e traslate attraverso la sua ‘unica' ed originale sensibilità. Per il concerto di Molde, Bjornstad ha pensato ad un gruppo norvegese-danese-tedesco-inglese di musicisti in affinità con ECM. La performance ha avuto un enorme successo di critica, tanto da esser definito da All About Jazz "come una performance strabiliante".