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Considerazioni sulla proposta di Bilancio preventivo 2014

04-12-2013 / Punti di vista

di Giorgio Scalabrino Sasso *

Non voglio assolutamente polemizzare con nessuno ma desidero che l'attenzione di tutti noi amministratori pubblici ai vari livelli e con le più diverse responsabilità, ci impegni a valutare il prossimo bilancio preventivo 2014 del Comune di Ferrara, con gli occhi aperti e con la mente lucida. In particolare vorrei affrontare due temi a me molto cari.

IL TEMA DELL'EVASIONE FISCALE E DEL RECUPERO DI RISORSE

LA CULTURA COME INVESTIMENTO

Sul primo le polemiche alimentate da una scarsa conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze sulla sostenibilità dei nostri conti ho già manifestato le mie convinzioni e proposto le mie ricette. Non è più tempo di convincere con le buone gli esportatori illegali di capitali all'estero per far rientrare le somme indebitamente sottratte all'erario.

Basta con i ridicoli 'scudi fiscali' e con le 'voluntary disclosure' più o meno premiali, occorre una terapia d'urto che dispieghi tutta la sua forza nel breve periodo.

Dobbiamo partire dall'amara constatazione che ci sono persone che hanno deliberatamente fatto uscire dal loro Paese ingenti ingentissime risorse, stimate intorno ai 150 miliardi di € e di conseguenza sottratte all'imposizione fiscale.

Personaggi più o meno noti ma tutti accomunati da un unico obiettivo: vivere e magari usufruire di benefici riservati ai meno abbienti (vedi lo scandalo delle false dichiarazioni ISEE dei genitori di molti studenti universitari a Roma) e che continuano come se nulla fosse a fregiarsi del titolo di italiani e a volte a d autoproclamarsi ambasciatori del made in Italy nel mondo. A questi signori dico che devono scegliere se continuare a CHIMARSI ITALIANI ACCETTANDO DI FAR RIENTRARE I CAPITALI ILLECITAMENTE ESPORTATI ALL'ESTERO O RINUNCIARE ALLA CITTADINANZA e mantenere all'estero i loro beni.

Non c'è nulla di scandaloso in tutto questo e credo che le risorse recuperate potrebbero servire a finanziare gli strumenti per salvare gli esodati, finanziare la cassa integrazione, le politiche per il sostegno alle famiglie in difficoltà, la scuola e la ricerca, il taglio del cuneo fiscale, la diminuzione delle aliquote fiscali ed inserire finalmente il reddito minimo garantito. Ossigeno per la VERA ripresa e per attivare quelle politiche anticicliche, visto che queste risorse non sarebbero una tantum ma strutturali, da mettere a disposizione del rilancio del Paese.

La seconda questione per essere compresa fino in fondo ha bisogno di essere corroborata di numeri. C'è chi ha sostenuto e continua a sostenere che "con la Cultura non si mangia" e che in tempi di vacche magre le risorse ad essa orientate dovrebbero essere reindirizzate per il sostegno a chi ne ha più bisogno. Sfatiamo questo triste luogo comune con alcune osservazioni. Si è svolta in questi giorni organizzata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, l'undicesima giornata della Ricerca e dell'Innovazione ovvero gli Stati Generali della Cultura nel corso dei quali sono emersi alcuni importanti orientamenti come il riaffermato impegno della Confindustria a partecipare al rilancio del settore e quello del Governo con l'impegno espresso dal Presidente del Consiglio Letta a trovare nelle pieghe del collegato alla Legge di Stabilità le risorse per il credito d'imposta sulla ricerca. La nostra splendida Città Ferrara è, insieme agli altri 985 siti sparsi nel mondo, stata dichiarata Patrimonio UNESCO quasi 20 anni orsono.

Sono in totale 49 i siti presenti in Italia e quindi possiamo affermare che il nostro Paese detiene circa il 20% del totale del Patrimonio mondiale (1/5). Se consideriamo che sono 6 le categorie con le quali si classifica il valore dei siti UNESCO, Ferrara, rispetto agli altri siti italiani, ha tra le altre cose un invidiabile primato e cioè quello di essere dopo Venezia il sito con il maggior numero di requisiti di qualità (Ferrara 5/6 - Venezia 6/6).

Ferrara Città della Bicicletta fin dal 1995, può aggiungere a questo straordinario risultato un altro: quello della realizzazione del primo centro studi collegato ad un museo permanente sulla storia della bicicletta e sulla mobilità ciclabile con la possibilità di stimare quali possano essere gli effetti sullo stato di benessere fisico delle persone e sui risvolti ambientali.

Il progetto depositato all'attenzione delle Amministrazioni locali sia Comunale che Provinciale, prevede la sua collocazione in una sede prestigiosissima: gli imbarcaderi del Castello Estense. Analizzando i dati economici dell'Industria della Cultura e della Creatività, si rileva che l'incidenza dell'industria culturale nel nostro Paese sul PIL è passata dal 5,40% nel 2011 al 5,80% nel 2012.

Se consideriamo anche tutti gli aspetti legati all'indotto che muove il nostro patrimonio storico culturale e creativo si arriva a toccare valori di incidenza sul PIL del 15% che salgono al 15,3% sul 2012 (ricordo che un punto di PIL vale circa 15-16 miliardi di €).

E' molto interessante poi calcolare l'effetto moltiplicatore (non Keynesiano) dei vari comparti quello dell'industria collegata alla sfera creativa più orientato al mercato risulta pari a 2,1 mentre quello più propriamente legato alla sfera culturale vale 1,2.

Si registra pari a 2 il valore del moltiplicatore del comparto storico - artistico che dimostra come gli investimenti in questi settori se ben studiati diano una resa in termini economici molto soddisfacente e non rappresentino, come immaginano i critici, buchi neri delle finanze locali, ma al contrario siano forti richiami per il turismo e per tutte le attività ad esso connesse. Il saldo della bilancia dei pagamenti del sistema e cioè gli effetti sul settore import/export fanno registrare performance significative con un avanzo netto di 22.703 milioni di euro nel 2012 che è il risultato della somma di un progressivo aumento delle esportazioni a fronte di una significativa diminuzione della quota delle importazioni.

L'aumento dell'incidenza percentuale sul PIL dell'industria della cultura e della creatività certificano la straordinaria capacità del settore di orientamento all'export ottenendo il secondo miglior surplus netto dopo la meccanica ed il quarto volume di esportazioni in valore assoluto dopo la meccanica, la chimico farmaceutica e la metallurgia. Ultimo dato i riflessi sui livelli di occupazione nell'industria culturale e ricreativa. In termini di ricadute occupazionali il peso della quota degli occupati del settore culturale e creativo sul TOTALE oscilla per gli anni 2011-2012 tra il 5,60% e il 5,70%. Il confronto tra il 2011 ed il 2012 fornisce i seguenti dati assoluti: numero di occupati 2011 1.390.000 che salgono a 1.397.000 nel 2012 pari ad un incremento dello 0.1% (dal 5,6% al 5,7% del totale degli occupati) in un periodo di forte disoccupazione conseguente alla drammatica crisi del nostro sistema economico. Le mie personali considerazioni sono che nella nostra Città una svolta sia possibile alle seguenti condizioni:

  • orientare lo sguardo oltre le piccole convenienze;
  • aprirsi alle idee;
  • gettare il cuore oltre l'ostacolo;
  • scardinare i luoghi comuni;
  • non aver paura di intraprendere strade nuove.

In poche parole svegliarsi dal torpore Padano e scommettere sulle idee da qualsiasi parte vengano. Compito fondamentale della politica e dei fermenti della società, i giovani, l'università, le istituzioni pubbliche e private è quella di abbandonare riti e abitudini consolidate e lanciare una grande stagione di idee. Una Commissione Attali per Ferrara oltre gli steccati partitici e movimentistici. Abbandonare l'idea che da sole le Istituzioni a cominciare dai Consiglieri Comunali, svuotate di ruolo, di competenze, di risorse e di autonomia possano invertire una tendenza storica al declino delle idee prima ancora che delle economie.

 

* - consigliere comunale Gruppo misto