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Verso il Presidio Studentesco di Libera a Ferrara

14-01-2014 / A parer mio

Associazione Libera, coordinamento di Ferrara

Mercoledì 15 gennaio nel corso dei lavori dell'Assemblea di Istituto del Liceo Statale Ludovico Ariosto di Ferrara si terrà un momento di approfondimento come prima tappa per promuovere la costituzione di un Presidio Studentesco di Libera a Ferrara.

Un percorso che viene da lontano: dal 27 marzo 2013 quando, in occasione della tappa ferrarese della Carovana Intenazionale Antimafie, gli studenti hanno incontrato i colleghi del Presidio Studentesco Mauro Rostagno, che raggruppa nove istituti superiori di Bologna.  La Carovana 2013 si intitolava Se sai contare inizia a camminare e, stimolati dalla testimonianza dei loro coetanei bolognesi, i ragazzi si sono messi in cammino per far crescere le forze di Libera a Ferrara.
La mattinata di approfondimento del 15 gennaio sarà l'occasione per coinvolgere tutti gli studenti interessati e proporre ufficialmente di costituire il Presidio e intitolandolo a Giuseppe Francese, figlio del giornalista Mario Francese, primo cronista a fare il nome sul Giornale di Sicilia di Totò Riina e delle imprese a lui collegate. Il figlio Giuseppe, aveva dodici anni quando nel 1979 vide il corpo del padre colpito a morte sotto casa. La sua lotta per la legalità è stato un vero e proprio stile di vita. Giuseppe si è sempre ispirato alla trasparenza e alla professionalità come un servizio da rendere alla società, considerando il suo posto di lavoro alla Regione siciliana una trincea di legalità, di onestà e di creatività. Inoltre per vent'anni ha cercato testimonianze e raccolto materiali, restando sempre in contatto con la procura, alla quale aveva fornito tutti i documenti e gli appunti del padre ancora in suo possesso. Non ha smesso un attimo di fare il giornalista investigativo, finché ha visto condannati Leoluca Bagarella, l'esecutore materiale del delitto, e metà dei membri della Cupola, fra i quali Totò Riina, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano. Nel 2002, il giorno dopo la sentenza di primo grado, Giuseppe scrive un biglietto: «Ho svolto il mio compito, ho fatto il mio dovere, vi abbraccio tutti, scusatemi», poi si uccide.

All'incontro con gli studenti, oltre ad alcuni rappresentanti del Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera, interverranno i referenti del Presidio Studentesco Mauro Rostagno di Bologna e Davide Cerullo, autore insieme a Alessandro Pronzato di Ali bruciate, i bambini di Scampia: "Un ragazzo che ha trovato la forza di uscire da "o Sistema" per rinascere uomo e condurre una vita vera, onesta", come scrive Giovanni Tizian.