Giornata Mondiale dell'Acqua 2014
21-03-2014 / A parer mio
Comitato Acqua Pubblica Ferrara
22 marzo, giornata mondiale dell'ACQUA. Mentre la Regione Lazio approva una legge per ripubblicizzare il servizio idrico, in linea con il risultato del Referendum del 2011; mentre il Forum dei Movimenti per l'acqua deposita in Parlamento una nuova proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da decine di parlamentari afferenti a diverse forze politiche, nella provincia di Ferrara le Amministrazioni Comunali scelgono invece di ignorare l'esito referendario e, quelle socie del CADF, rifiutano pure di rendere pubbliche le conclusioni di uno studio di fattibilità da loro stesse commissionato.
L'acqua è un bene comune, vitale ed essenziale per tutto l'ecosistema; è dunque un diritto che deve essere garantito escludendo su di essa ogni tipo di speculazione. L'acqua è pubblica, perché appartiene a tutti e a nessuno, e non può essere intesa, in nessun modo, come un bene privato. Né l'acqua, né la sua gestione. E' necessario un nuovo modello pubblico di gestione dell'acqua, all'interno del quale i cittadini e i lavoratori possano esercitare un controllo e partecipare alle decisioni che riguardano l'interesse generale.
Esercitare un controllo significa garantire che l'acqua sia di qualità, perché come cittadini di società complesse e altamente inquinanti abbiamo il dovere di assicurare la salubrità di bacini sotterranei, sorgenti, fiumi e laghi; di garantire la salute delle comunità che abitano i diversi territori. L'acqua è un bene comune, e come tutti i beni comuni, va difesa dalla logica delle privatizzazioni e restituita alla riappropriazione sociale delle comunità territoriali.
13 comuni del basso ferrarese possiedono CADF al 100%, la società che gestisce il servizio idrico integrato, ma ai cittadini non è dato sapere quanto emerso da uno studio di fattibilità che prevedeva la possibilità di trasformare CADF in un'azienda speciale di diritto pubblico. Così, senza alcun coinvolgimento dei Comitati per l'Acqua Pubblica, quindi dei cittadini, nei giorni scorsi CADF ha deciso di mantenere l'attuale modello di Società per Azioni, nonostante l'esito del referendum del 12-13 giugno 2011 votato dalla maggioranza degli italiani.
Il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara chiede che anche in Emilia-Romagna si avvii un'azione simile e si contrasti lo strapotere delle multi-utility, fra le quali HERA, la quale persegue una logica di annessione di altre aziende e di espansione in altri settori a scopo speculativo, come nel caso della costruzione di una centrale a carbone a Saline Ioniche (Calabria).
Ora più che mai, occorre una svolta radicale rispetto alle politiche che hanno fatto dell'acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione, provocando dappertutto degrado e spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione dei finanziamenti per gli investimenti, diseconomicità della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e di democrazia. Si scrive ACQUA, ma si legge DEMOCRAZIA.
Comitato Acqua Pubblica di Ferrara
Per il diritto all'acqua: pubblica, partecipata, libera e di qualità!
Il 22 Marzo è la Giornata Mondiale dell'Acqua e, in tutta Italia, il movimento per l'acqua organizzerà banchetti ed iniziative. Non è una giornata neutra: perché l'acqua è un bene comune, vitale ed essenziale per tutto l'ecosistema; è dunque un diritto che deve essere garantito escludendo su di essa ogni tipo dispeculazione.
L'acqua è pubblica, perchè appartiene a tutti e a nessuno, e non può essere intesa, in nessun modo, come un bene privato. Ne l'acqua, né la sua gestione.
La gestione dell'acqua deve essere partecipativa. Per questo pensiamo sia necessario un nuovo modello, all'interno del quale i cittadini e i lavoratori possano esercitare un controllo e partecipare alle decisioni che riguardano l'interesse generale.
L'acqua deve essere libera, non sottoposta allo sfruttamento antropico che ne massimizza i profitti e ingenera devastazione ambientale ed esclusione sociale.
Il bene acqua è un bene finito e non può essere utilizzato a fini speculativi. L'acqua deve essere di qualità, perchè come cittadini di società complesse e altamente inquinanti abbiamo il dovere di garantire la salubrità di bacini sotterranei, sorgenti, fiumi e laghi; anche per garantire la salute delle comunità che abitano i diversi territori.
L'acqua è un bene comune, e come tutti i beni comuni, va difesa dalla logica delle privatizzazioni e restituita alla riappropriazione sociale delle comunità territoriali.
A riguardo segnaliamo che questa settimana sono stati raggiunti due importanti risultati:
- giovedì 20 Marzo, è stato depositato, presso la Camera dei Deputati, il testo aggiornato della legge di iniziativa popolare, presentato nel 2007, "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico".
- lunedì 17 marzo, La Regione Lazio ha approvato all'unanimità la proposta di legge d'iniziativa popolare e consiliare per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere.
Per tutte queste ragioni il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si mobiliterà in moltissimi territori. A questo link è possibile trovare tutte le iniziative a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Roma, 21 Marzo 2014.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Sito web: www.acquabenecomune.org - www.obbedienzacivile.it