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Su Ferrara città Universitaria e la necessità di un protocollo d'intesa fra enti e istituzioni

09-11-2017 / Punti di vista

di Tiziano Tagliani *

Colgo l'occasione - visto l'Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consigliare del PD - per riaffermare come la nostra Università, aprendo i corsi a numero chiuso, abbia fatto sicuramente una scelta coraggiosa. E' da apprezzare l'intenzione del Rettore di trasformare Ferrara città universitaria in Ferrara grande città universitaria: un obiettivo ambizioso che può portare grandi benefici per la città Estense. Ovviamente ciò ha comportato un aumento considerevole di nuove matricole in cerca di alloggio purtroppo con numeri largamente superiori al previsto e con conseguenti problemi organizzativi dei quali nelle scorse settimane abbiamo appreso e condiviso, con tanti soggetti pubblici e privati cittadini, le dimensioni. Certo sarebbe stato opportuno riuscire a programmare azioni opportune di contrasto d'intesa con Ergo le prevedibili conseguenze: reperire soluzioni abitative, adeguare là dove necessario i trasporti, considerare il numero di aule, spazi per la didattica e laboratori necessari, il tutto con la definizione dei soggetti chiamati a dare il proprio contributo. Nonostante questo non sia stato possibile per la dimensione non prevista del successo della iniziativa, L'Università si è però attivata - attraverso operativi tavoli tecnici - per rispondere concretamente alle esigenze degli studenti grazie alla mobilitazione di operatori privati, agenzie immobiliari, sindacati e associazioni di categoria. Ed oggi la dimensione, quanto meno del problema abitativo è in larga parte ridimensionata. E' comprensibile che per l'anno in corso si debbano ipotizzare soluzioni temporanee ma già in una prospettiva di lungo termine.
Come Comune stiamo facendo e faremo il possibile per condividere soluzioni immediate e di prospettiva: utilizzo di strutture disponibili o attualmente chiuse, verifica dei servizi di trasporto, valutazione e monitoraggio degli standard di qualità e costo delle abitazioni.
Necessario sarà quindi davvero un Protocollo d'intesa tra Università, Comune, Provincia, Istituzioni e operatori del territorio per condividere e programmare scenari di questa portata nel tempo assicurando oltre alle quantità della offerta anche standard di qualità e di sviluppo. Solo condividendo insieme una comune visione di Ferrara come grande città Universitaria, potremmo operare per ridisegnare l'assicurazione del futuro dei nostri giovani, ma non solo.

 

* Sindaco di Ferrara