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Nota di Camelot sul dipendente sospeso

21-06-2018 / A parer mio

La cooperativa Camelot si dichiara rattristata dalle notizie che apprende dalla stampa in relazione alle condotte attribuite ad un proprio dipendente operante presso il Comune di Ferrara.
Nel dichiarare di stare senza se e senza ma dalla parte della vittima di quanto potrebbe essere un gravissimo abuso delle funzioni, Camelot sottolinea come non ci sia nessun nesso tra le mansioni svolte dal dipendente e le condotte persecutorie che gli vengono attribuite.
A quanto emerge, infatti, il dipendente, mero addetto allo sportello senza alcuna attribuzione decisionale, avrebbe millantato poteri e prerogative del tutto fantasiose, esercitando pressioni su terzi a fini esclusivamente personali.
"Rimaniamo costernati - dichiara Patrizia Bertelli, presidente della cooperativa Camelot - per un comportamento gravissimo che, se fosse confermato, vedrebbe anche noi, cooperativa composta prevalentemente da donne, parte lesa nella nostra reputazione. Come tale abbiamo intenzione, qualora le indagini confermassero le accuse al nostro dipendente, di costituirci parte civile, al duplice fine di tutelare la nostra immagine e aiutare la posizione della vittima".
In ogni caso il dipendente sarà cautelativamente sospeso dal servizio anche in attesa dell'accertamento dei fatti nelle sedi proprie.
"Se è vero che il nostro dipendente, abusando delle informazioni avute grazie alle mansioni cui era destinato, ha fatto pressione su taluno per avere vantaggi personali, la cooperativa prenderà i più severi provvedimenti. A tal fine è stato già dato impulso al procedimento, volto all'immediato accertamento interno dei fatti".

(Comunicato a cura dell'Ufficio stampa di Camelot)