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"Chi ha fatto i miei vestiti?" incontro per capire e agire, a 6 anni dalla strage del Rana Plaza

28-03-2019 / A parer mio

A sei anni dalla strage di 1133 lavoratrici e lavoratori, dovuta al crollo della fabbrica di abbigliamento Rana Plaza in Bangladesh, venerdì 12 aprile 2019 alle 18, nella sede del Consorzio Factory Grisù (via Poledrelli 21 - Ferrara) la cooperativa di commercio equo e solidale AltraQualità di Ferrara ha organizzato un incontro pubblico dal titolo "Who made my clothes? Rana Plaza 6 anni dopo".

"Parleremo del perché la produzione dei nostri capi di abbigliamento - affermano gli organizzatori di AltraQualità - crea sia sofferenze e povertà in giro per il mondo sia la costante riduzione di posti di lavoro nel nostro Paese, malgrado i fatturati miliardari. E soprattutto rifletteremo su cosa possiamo fare noi cittadini consumatori".

A discuterne e relazionare di questi temi interverranno Kalpona Akter, direttrice del Bangladesh Centre for Worker Solidarity e Giuseppe Iorio, autore del libro «Made in Italy - Il lato oscuro della moda» (Castelvecchi editore).

Questo in dettaglio il programma di venerdì 12 aprile 2019 (ingresso libero):

ore 18:00 - Incontro con Kalpona Akter, direttrice del Bangladesh Centre for Worker Solidarity

ore 18:30 - Scopriamo il lato oscuro del made in Italy con Giuseppe Iorio

ore 19:30 - Aperitivo offerto da Altraqualità Soc. Coop.

LA SCHEDA (a cura di AltraQualità Ferrara)
E il Made in Italy? Spesso su molti capi di abbigliamento anche a poco prezzo, o sui banchi dei mercati, vediamo il disegno di una bandierina italiana con diciture tipo "Tutto made in Italy", e questa presenza tende a rassicurare chi sta per acquistare, come se fosse garanzia sia di qualità del capo che di trasparenza e sicurezza della filiera.
Nei capi di lusso di brand italiani poi che siano fatti in Italia lo diamo quasi per scontato: costano molto, sicuramente sono realizzati da artigiani italiani specializzati e qualificati.

Ma è proprio così?
Leggi cosa scrive Giuseppe Iorio in "Made in Italy? Il lato oscuro della moda"

Il comparto della moda-lusso in Italia fattura circa 90 miliardi di euro all'anno. Questi dieci gruppi da soli: Moncler, Tod's, Armani, Prada, Miroglio, Max Mara, Geox, Zegna, Dolce & Gabbana, Gucci, sviluppano un fatturato complessivo di 20 miliardi
Si stima invece che occupino poco meno di quindicimila dipendenti.
La presenza di artigiani o maestranze e operai specializzati, in queste aziende, è insignificante e spesso, come nel caso di Moncler, pari a zero.
(...) Delocalizzare all'estero in un settore basato sull'artigianalità del "Made in Italy" e sul valore aggiunto di prodotti legati alla tradizione italiana produce danni incalcolabili.

Nell'immaginario comune l'argomento moda e "Made in Italy" è spesso considerato frivolo, ma l'impoverimento generale dell'economia italiana è anche una diretta conseguenza delle scelte fatte dai cosiddetti "maestri della moda".

Vuoi saperne di più? Venerdì 12 aprile 2019 alle 18, Consorzio Factory Grisù - via Poledrelli 21, Ferrara - IL LATO OSCURO DELLA MODA (ingresso libero)

 

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