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25 aprile 2019, l'intervento del Sindaco di Ferrara

25-04-2019 / Punti di vista

Buon Giorno e grazie a tutti quanti per la vostra presenza qui questa mattina. Alle autorità civili religiose e militari a SE il Prefetto di Ferrara e all'ANPI. Grazie ai cittadini e alle cittadine ferraresi che fedelmente mi hanno accompagnato in questi 10 anni animando questa nostra piazza civile e democratica.
Oggi non è giorno di memoria di un avvenimento o una ricorrenza, questa giornata è quella voluta dalla Repubblica come festa di un popolo che si è liberato, che ha sciolto le catene di un ventennio di dittatura, riscatto di un popolo la ha definita il Presidente Sergio Mattarella ed in effetti non è festa della libertà, ma della liberazione, una azione dunque di popolo che ha rotto con il passato fascista.
Un passato costellato di intimidazioni e bastonate prima e terminato poi con gli eccidi senza processo di nostri concittadini inermi lungo questo corso Martiri, al Doro alla Certosa un passato che nello sforzo di creare consenso ha creato nemici dentro i confini con le leggi razziali contribuendo attivamente con i nazisti a rastrellamenti e deportazioni di migliaia di italiani, donne e bambini, soppressi nei lager.
Un passato che per mantenere il consenso ha rotto le alleanze con le democrazie europee e ha trascinato l'Italia in una guerra disastrosa che ha completamente distrutto il paese. Qualcuno oggi non si vergogna neppure, come dovrebbe, di rimpiangere questo passato.
Da questa storia di riscatto è nata la Costituzione Italiana che dentro una solida cornice d diritto ci indica la strada per difendere la Liberazione: in primo luogo il lavoro, non la rendita, la speculazione, il sussidio ma la dignità che nasce dal contribuire ciascuno alla vita del paese; in secondo luogo la difesa dei diritti inviolabili dell'uomo senza distinzioni di sesso, di razza, di religione che fanno di ognuno una persona unica degna di rispetto assoluto; in terzo luogo la democrazia delle istituzioni parlamentari, che devono garantire il godimento dei diritti civili e politici di ognuno a prescindere dalle proprie convinzioni, l'organizzazione stessa di uno stato che riconosce alle autonomie locali poteri di governo e competenze vicine alla gente.
Per qualcuno questa giornata sarebbe superata e divisiva e non è presente nelle piazze, non per me, non per Ferrara, che ben ricorda questo passato, lo ha studiato sui documenti e sulle lapidi.
Non è superata, anzi più necessaria che mai, oggi che quotidianamente assistiamo a provocazioni che nulla hanno di folkloristico:
tifoserie inneggianti pubblicamente al Duce e razziste; croci uncinate dipinte sulle nostre scuole, ma anche una continua intimidazione verso il dissenso attraverso ingiurie e minacce sui social media.
Importanti decisioni parlamentari affidate a piattaforme tecnologiche delle quali si è dimostrata la inaffidabilità, una persistente campagna tesa a negare i diritti fondamentali dell'uomo, il diritto internazionale, fino a giungere a temere una sanguinosa guerra in Libia solo perché provoca "orde di immigrati".
Una politica oscillante fra secessioni del nord con la abolizione dei prefetti e centralismo assoluto che vuole i sindaci commissariati da questi ultimi a seconda delle convenienze.
Se questo è il nostro tempo, se la storia d'Italia e d'Europa viene studiata nelle nostre scuole è esattamente per questa ragione: per rendere ciascuno di noi, cittadini con diritti e doveri, capaci di leggere la cronaca e di comprendere quando viene il momento per esprimere liberamente il nostro giudizio, senza questa partecipazione critica, questo discernimento quotidiano e non limitato al voto, questa continua presenza intelligente e coraggiosa, la Liberazione perde di senso: siamo tutti responsabili del nostro futuro e di quello di chi viene dopo di noi, questa giornata continua ad essere dunque anche oggi un processo di popolo e non una acquisizione di altri che ci troviamo già confezionata una volta per tutte.
Per questo anche oggi Ferrara afferma con forza "Viva il 25 aprile viva l'Italia libera e democratica".

Tiziano Tagliani - Sindaco di Ferrara