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La rete dei cittadini si organizza

25-11-2019 / A parer mio

(Comunicazione a cura: Laerte La Rete - Cittadini Uniti per Ferrara)

Esattamente un anno fa, il 29 Novembre 2018, si è costituita la Rete Civica dell'Urban Center di Ferrara. Il 14 maggio scorso nei locali dell'Urban center, allo scadere del loro mandato politico, le due coordinatrici, hanno sostenuto la nascita di una rete informale di cittadini: singoli e associati, realtà formali e informali, uniti per lo sviluppo di forme di democrazia partecipativa. In quell' occasione, le persone che da tempo in città si stavano prendendo cura di spazi e beni comuni con modalità innovative, hanno presentato le loro esperienze, per invitare i presenti ad unirsi e condividere la Carta dei principi e le proposte da presentare alla nuova amministrazione comunale. Partendo dalle esperienze e dai bisogni emersi, seguendo l'esempio dell'analoga esperienza fiorentina del Forum Civism Beni Comuni, per dare forza e continuità alle energie civiche emerse, i presenti hanno rinnovato il loro impegno di promuovere il benessere di chi vive nel territorio.
Le scelte dell'amministrazione - passata e presente - possono determinare l'autore-volezza istituzionale o meno del progetto, promuovere e sostenere tavoli di co-progettazione tra cittadini e tecnici del Comune, ma non possono condizionare la sua effettiva e sostanziale esistenza.
In Italia e nel mondo sono molteplici gli Urban Center sviluppati da reti sociali e civi-che per finalità di interesse pubblico: i primi Urban Center nascono come luoghi in-formali di discussione dei cittadini per elaborare soluzioni ai problemi della città.
"Ferrara può apparire come una di terra di mezzo: si è combattuti tra il riconoscerle, proprio per questo, una forte e irreplicabile identità, o il soffermarsi sull'apparire lontana dagli entusiasmi del vicino capoluogo. Basta però scrollarsi un po' di pigrizia mentale e provare a cercare, per scoprire che non è poi così vero. Ferrara ha qualco-sa in comune con grandi realtà urbane quali New York, Amsterdam, Bologna, Chica-go, Milano, e ancora Parigi, Vienna, Torino. La comunanza è data dalla presenza di un Urban Center, dal quale è nata poi una rete di cittadini. Sono un patrimonio per una città. È moltissimo. È un segno della civiltà di un luogo che può sostenere l'equi-parazione a realtà cittadine più considerate"
È questo l'incipit dell'articolo "La Rete dei cittadini di Ferrara: la connessione della democrazia partecipativa" a cura di Miriam Amoroso per la piattaforma culturale "Pellicano Papers" (http://pellicanopapers.com/). Verrà pubblicato lunedì 25 no-vembre, a sostegno del diritto all' informazione che hanno le persone che compon-gono una comunità, troppo spesso destinatarie di notizie distorte e frettolose per-chè fondate su conoscenze superficiali o di scarso interesse economico.
L'Urban Center di Ferrara, che in seguito ha deciso di chiamarsi "Laerte", nome di o-rigine greca che unisce la parola "popolo" al verbo "unire", per rimarcare la natura di percorso civico che va oltre le divisioni, apartitico, aconfessionale e nonviolento, vuole informare tutta la cittadinanza che non solo è ancora vivo nella sostanza, ma è più forte di prima.
Possiamo chiamarlo "Laerte", o più semplicemente "La Rete": a caratterizzarlo nei fatti da quasi dieci anni, è la passione civica di oltre 500 persone e di tanti tecnici comunali, alcuni dei quali ancora coinvolti come liberi cittadini. La Rete è un proget-to volontario. A breve una delegazione incontrerà il Sindaco e sono già attivi diversi gruppi di lavoro collettivo su teoria, pratiche e comunicazione.


 

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