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Lettera al Sindaco su disabilità e DPI

15-06-2020 / Punti di vista

di Tommaso Mantovani Consigliere Gruppo M5S Ferrara

Spett.Le Sig. Sindaco, credo che il grado di democrazia di un paese si misuri dalla tutela delle minoranze
e dei cittadini più deboli. È quanto richiesto, ad esempio, tra i criteri politici per l'adesione alla Unione
Europea, come indicatore della solidità di uno stato di diritto e di un ordinamento democratico (criteri di
Copenhagen, 1993).
Ora, se analizziamo alcuni fatti recenti, Ferrara non sembra essere una città per diversamente abili. Credo
che ci sia ancora molta strada da fare, prima di arrivare a comprendere che lo stato di salute di una
persona va sempre visto come un sistema complesso, secondo un modello biopsicosociale (elaborato
dall'OMS ormai vent'anni fa, con l'ICF 2001) che non comprende solo la semplice fisiologia e la
diagnosi medica, ma anche le relazioni sociali e i fattori ambientali. I punti di debolezza e di forza di tutti
dipendono anche dal contesto in cui viviamo e ognuno di noi, in un dato ambiente o in un dato momento
della propria vita, può presentare disabilità o limitazioni di funzionamento, a seconda dei facilitatori o
degli ostacoli, umani e non, che può incontrare.
Sono consapevole che il paese reale è sempre diverso dal paese legale e che il "buon senso", pur invocato
spesso dalla giurisprudenza, è in realtà una chimera che usiamo a nostro piacimento, a seconda
dell'educazione e dell'ambiente da cui proveniamo. Ma credo che alcuni giorni fa si sia esagerato
nell'applicazione letterale delle normative in materia di contenimento e contrasto della diffusione della
pandemia Covid 19.
Come già riportato da una testata locale e in una interrogazione alla giunta regionale, un cittadino che
soffre di una disabilità al sistema respiratorio è stato allontanato dall'ipermercato "Il Castello", perché
non munito di mascherina. A nulla è valsa la comunicazione di essere invalido civile dispensato dall'uso
continuativo di questo DPI, con certificazione medica. Fermato dal vigilante, è stato respinto anche dal
responsabile di Ipercoop.
Non voglio certo ergermi a dotto giurista e non mi addentrerò in un dibattito sulla natura del Diritto. Non
mi dilungherò sulle posizioni del realismo giuridico, che ritiene che il Diritto sia soprattutto cultura e che
abbia come fondamento la conoscenza della realtà umana e dell'agire umano, al di là delle norme stesse.
"È la legge che serve l'Uomo, non l'Uomo la legge", disse all'incirca qualcuno, duemila anni fa (Mt. 12,
1-8)... E forse per questo l'hanno crocefisso...
Credo quindi che ad ogni disposizione corrispondano deroghe e possibili eccezioni. E a quanto mi risulta,
al nostro concittadino non è stata nemmeno citata una precisa norma di riferimento.
Non mi addentro nemmeno in questioni di gerarchia giurisprudenziale tra normativa nazionale, regionale
e locale, ma riporto l'Ordinanza sindacale del 19 maggio 2020 del Sindaco di Ferrara, che prevede che
"Non è necessario l'uso di protezioni delle vie respiratorie nei seguenti casi:
a) alla guida di autoveicoli o motoveicoli, salvo gli autoveicoli aziendali in cui valgono le regole del
proprio datore di lavoro, e per quelli utilizzati per il trasporto pubblico non di linea, oggetto di specifica
disciplina;
b) in caso di soggetti di età inferiore ai sei anni;
c) in caso di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina;
d) in caso di attività motoria e sportiva (...)."
Faccio quindi un appello al Sindaco, in quanto garante della Salute pubblica, ad approfondire quanto
accaduto e a monitorare la ricezione delle proprie disposizioni da parte di grandi e piccoli esercizi
commerciali. E a nominare urgentemente uno specifico garante per le persone disabili, come richiesto da
diverse associazioni, a quanto pare necessario come non mai.