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Biennale Donna: 13 fotografe internazionali espongono a palazzina Marfisa d'Este

21-09-2020 / Punti di vista

REPORTAGE, BATTAGLIE SOCIALI, SCATTI DAL FRONTE: 13 FOTOGRAFE INTERNAZIONALI ESPONGONO A PALAZZINA MARFISA D'ESTE. A BIENNALE DONNA LA MEDAGLIA DI MATTARELLA. GULINELLI: "5 MOSTRE APERTE IN CITTA', CULTURA MOTORE DELLA RIPARTENZA"

Ferrara, 19 settembre 2020 - Tredici fotografe italiane e internazionali, reportage, scatti dalla guerra, immagini che testimoniano battaglie che hanno segnato epoche. Biennale Donna si conferma in questo 2020 per la prima volta nella cornice di palazzina Marfisa d'Este e ottiene la medaglia della Presidenza della Repubblica. 
Oggi è la giornata inaugurale, iniziata in mattinata con la presentazione delle autrici e l'anteprima delle immagini. La rassegna rimarrà allestita fino al 22 novembre. "Con questa mostra arriviamo a 5 mostre aperte in città - ha sottolineato l'assessore Marco Gulinelli -. In periodo post epidemia questo dice tanto della nostra voglia di ripartire in sicurezza, anche e soprattutto attraverso la cultura, che è un bene meritorio ed è un potente fattore attrattivo". In questo contesto Gulinelli ha sottolineato che "l'espressione fotografica che passa per la sensibilità femminile è straordinaria" e che "la fotografia sarà sempre più un elemento fondante e di indirizzo che vogliamo promuovere". Per me la fotografia è la scoperta di uno sguardo diverso, oltre che un'esperienza entusiasmante", ha rimarcato la curatrice, Angela Madesani, introdotta da Liviana Zagagnoni. Madesani ha illustrato le firme, a partire da Paola Agosti, oggi presente, che espone alcuni scatti del suo reportage di inizio anni '80 nella Sudafrica dell'apartheid. Poi: Lori Sammartino, che ha documentato la generazione anni '60, le manifestazioni del partito comunista, le aspirazioni, le speranze, la Roma di quegli anni, Carla Cerati, con il suo 'Morire di classe', sulla situazione manicomiale nel 1968. Ancora: Chiara Samugheo, nome d'arte, con le scene di vita nel meridione del dopoguerra. Lisetta Carmi, già pianista, concertista, e i suoi ritratti degli operai del porto di Genova. Letizia Battaglia,  firma degli scatti della Palermo degli anni '70 e '80, sue anche le denunce in immagini contro la mafia,  Giovanna Borgese e le testimonianze fotografiche dal mondo delle fabbriche. La mostra ha una forte anima internazionale, con tante firme dall'estero: Leena Saraste, fotografa finlandese, testimone, tra le altre cose, delle guerre in Siria, in Libano, Francoise Demulder che vinse nel 1976 (prima donna nella storia) il World press photo e in prima linea dai fronti di Cambogia, Libano,  Iraq, Iran, Vietnam, Bosnia, Afghanistan e Yemen.  Ancora: Mari Mahr  fotografa anglo-ungherese che ha ritratto l'amore di Majakovskij, Lili Brik; Francesca Woodman e i suoi autoritratti. Petra Wunderlich e la sua indagine che entra nel cuore degli edifici religiosi, Diane Arbus e la New York del 1965. L'iniziativa espositiva a Palazzina Marfisa è del Comitato Biennale Donna dell'UDI (composto da Lola G. Bonora, Silvia Cirelli, Ada Patrizia Fiorillo, Catalina Golban, Elisa Leonini, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Dida Spano, Liviana Zagagnoni), con la collaborazione del servizio Musei d'Arte del Comune di Ferrara, la Fondazione Ferrara Arte, il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, Arte e Turismo.

(Ferrara Rinasce)

Immagini scaricabili:

Biennale donna, la mostra1.jpg Biennale donna, la mostra2.jpg Biennale Donna.jpg