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Duomo Ferrara, riapre area esterna abside e rinasce antica sagrestia. Mostra al campanile. L'arcivescovo "Segnale di vita e speranza"

05-10-2020 / Punti di vista

DUOMO FERRARA, RIAPRE AREA ESTERNA ABSIDE E RINASCE ANTICA SAGRESTIA. MOSTRA AL CAMPANILE. L'ARCIVESCOVO: "SEGNALE DI VITA E SPERANZA"

Qui filmato su riapertura: https://www.facebook.com/filippo.manvuller/videos/10224251263097017

Ferrara, 3 ott 2020 - Riapre il passaggio del cortile dell'abside del duomo di Ferrara, che è stato interamente restaurato e con lapidi ripulite dalla vernice spray. Nuova vita anche per l'antica sagrestia del 1700, chiusa da prima del terremoto ma ferita dalle scosse. E attorno al campanile prende vita una galleria fotografica con immagini storiche della cattedrale. Tante le novità inaugurate oggi alla presenza dell'arcivescovo Gian Carlo Perego, che parla di "segnale di vita e di cultura attorno alla nostra cattedrale", la cui chiusura - sottolinea - è "una ferita aperta". A illustrare gli interventi è stato il presidente del Capitolo della Cattedrale, monsignor Ivano Casaroli, alla presenza del vicario generale Massimo Manservigi e, per l'Amministrazione, dell'assessore Marco Gulinelli. L'apertura del passaggio è stata possibile grazie alla rimozione dell'area del cantiere e delle barriere che dal 2016 chiudevano piazzetta San Giovanni Paolo II e consentirà di rivivere una porzione esterna della cattedrale e di aprire al transito il collegamento tra piazza Trento e Trieste e via Guglielmo degli Adelardi. Un modo per "riavvicinare le persone alla cattedrale", ha sottolineato monsignor Casaroli. L'area si trasforma anche in mostra visto che attorno al campanile gli scatti (alcuni del Capitolo, altri di Andrea Lodi, altri ancora estratti dal libro fotografico di don Giuseppe Baraldi) propongono immagini storiche della cattedrale, gli interni, gli altari, alcune foto dei tempi della guerra, gli operai al lavoro dopo i bombardamenti del 1944. L'installazione è stata realizzata su Progetto grafico di Dinamica Media e le stampe sono opera di Digital Neon.

Accedendo dal campanile, poco oltre, si trova anche l'antica sagrestia del 1700, restituita a nuova vita, in parte con fondi Mude (post sisma) in parte (per gli arredi) con risorse del Capitolo. Tanti gli elementi che la caratterizzano: la targa che ricorda la munificenza di papa Clemente XI nei confronti dei Canonici, i guardaroba in noce, la pala del 1557 di Domenico Mona che proviene dalla Cattedrale, l'orazione nell'orto di Girolamo Scutellari, opera che risale a fine 800, l'antico lampadario, oggi elettrificato. Un restauro durato due anni, portato avanti da monsignor Marino Vincenzi e che porta la firma dell'architetto Chiara Montanari e dell'ingegnere Francesca Sbardellati.

E per il futuro già ci sono nuovi progetti. In particolare - ha annunciato monsignor Casaroli -: "Vorremmo esporre i quattro busti degli apostoli, opere di Alfonso Lombardi (scultore e ritrattista di origini ferraresi), prestati al polo museale di Bologna".

 

(Ferrara Rinasce)

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