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Ferrara, la statua (da 650 kg) di Vittorio Emanuele II trasferita dal Museo del Risorgimento. Assessore Gulinelli: "Lavoriamo per adeguata collocazione alla Casa della Patria"

17-11-2020 / Punti di vista

FERRARA, LA STATUA (DA 650 KG) DI VITTORIO EMANUELE II TRASFERITA DAL MUSEO DEL RISORGIMENTO. ASSESSORE GULINELLI: "LAVORIAMO PER ADEGUATA COLLOCAZIONE ALLA CASA DELLA PATRIA"

Trasferita la statua di Vittorio Emanuele II. L'immensa figura in bronzo, di 650 chilogrammi è stata rimossa, in sicurezza, dal cantiere del museo del Risorgimento (complesso edilizio di palazzo dei Diamanti), insieme al basamento, per consentire i lavori nell'area. Insieme alle maestranze erano presenti oggi anche rappresentanti di Ferrara Arte, tecnici dell'Amministrazione comunale e professionisti esterni. L'operazione di trasferimento della statua ha richiesto l'utilizzo di mezzi particolari, tra cui un 'ragno' meccanico per il sollevamento. Ora l'opera è collocata, momentaneamente, nei magazzini comunali di via Marconi. Si tratta di una scultura bronzea opera di Giulio Monteverde, inaugurata il 17 novembre 1889, che negli anni ha avuto diverse collocazioni, tra cui quella nella attuale piazza della Cattedrale e, successivamente, nell'attuale piazza della Repubblica. Curiosità: presenta almeno due fori bellici, sarebbe infatti stata colpita presumibilmente da un colpo di mitragliatrice e da uno di fucile. La statua manca inoltre della parte terminale della spada, è probabile che ciò sia avvenuto a seguito del trasferimento tra le due piazze cittadine. "Stiamo lavorando - annuncia l'assessore Marco Gulinelli - affinché la statua di Vittorio Emanuele II possa trovare adeguata ricollocazione, dopo un restauro, al museo del Risorgimento e della Resistenza, che avrà sede al museo casa della patria, in corso Giovecca, sua sede naturale per volontà della famiglia Cavalieri, che donò il palazzo al Comune di Ferrara". I lavori di movimentazione dei pezzi storici che sono stati messi in campo oggi hanno inoltre interessato: un'antica targa di confine tra Italia e Impero austroungarico, risalente probabilmente al 1915, una statua dell'allegoria della città di Ferrara (originariamente corpo unico con quella del re, poi divisa nelle successive ricollocazioni), il cannone del 1896, che era posizionato nel cortile del museo del Risorgimento (armava le batterie di accompagnamento del reggimento di fanteria, in dotazione all'esercito austro-ungarico), un'àncora, sempre posizionata nel giardino interno e risalente alla prima guerra mondiale, alcuni capitelli e lastre in marmo. "Negli ultimi mesi - spiega Gulinelli - abbiamo catalogato e inventariato oltre 10mila pezzi, di grande rilevanza storica. Un importante lavoro fortemente voluto da questa Amministrazione, su cui ci siamo concentrati con grande determinazione, insieme agli operatori dei musei d'arte. L'inventario oggi conta oltre 2mila pagine, a dimostrazione della rilevanza dell'operazione messa in campo e della quantità di opere presenti: un'operazione fondamentale per la ricerca e la didattica". Dopo i trasferimenti di oggi la rimozione dell'area del cantiere è completa e si potrà continuare con la ristrutturazione in corso. I lavori nella porzione del complesso edilizio dei Diamanti dove è collocato il museo del Risorgimento e della resistenza sono iniziati a metà ottobre.

 

(Ferrara Rinasce)

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