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Giorno Memoria, Moni Ovadia a TV2000: "Ricordare per costruire il futuro". Mercoledì spettacolo in streaming con Corrado Augias

25-01-2021 / Punti di vista

GIORNO MEMORIA, MONI OVADIA A TV2000: "RICORDARE PER COSTRUIRE IL FUTURO". MERCOLEDì SPETTACOLO IN STREAMING CON CORRADO AUGIAS

"La memoria serve per il presente e il futuro. Riflettete: se vi cancellassero la memoria e vi domandassero chi siete, non sareste in grado di rispondere. La memoria è un progetto per edificare la società che vogliamo, altrimenti saremo costretti a subire la società che altri vogliono per noi. Chi è padrone della storia o della memoria è padrone del mondo".
Moni Ovadia, direttore del Teatro Comunale di Ferrara, proprio dal teatro ferrarese parla a Tv2000 anticipando alcuni temi che saranno affrontati e approfonditi nel corso del dialogo a due con il giornalista e scrittore Corrado Augias per il Giorno della Memoria, online il 27 gennaio alle 10,30 sul canale Youtube del Teatro comunale (dal titolo "A cosa serve la memoria") e su Telestense (alle 21,15).
Lo spettacolo - inizialmente previsto in presenza nella stagione teatrale poi riproposto in streaming - è un progetto che Marcello Corvino, coadiutore artistico del teatro, ha proposto ad Augias e che sarà realizzato in prima edizione a livello nazionale.
"Ad Auschwitz è stato annientato l'essere umano - ha detto Ovadia a Tv2000 -. Perché i nazisti negavano l'uomo. C'è un modo "per evitare che la ricorrenza del 27 gennaio sia celebrativa, vuota o retorica" ed è quello di "legarla agli orrori dell'oggi". "O ciascuno di noi si assume una responsabilità totale nei confronti del valore della vita umana o noi rischiamo di vedere cose ben peggiori di quelle che sono state".
Ovadia ha parlato di passato e di futuro, di come costruire gli anticorpi alla violenza: "Quando invece di partire dall'io partiremo dal 'tu' noi vivremo in un mondo di pace". Ha quindi citato il filosofo francese, di origini ebraico-lituane, Emmanuel Levinas: "Accogliere l'altro" è il "fondamento di una costituzione di etica e di pace". Levinas si spinge a dire: "E' l'io l'assassino". Poi il tema di Dio e la risposta alla domanda ricorrente: "Dov'era quando venivano massacrate milioni di persone?". Ovadia usa le parole di Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz e premio Nobel per la pace: "Come sarebbe a dire dov'era Dio? Dio si faceva massacrare con la sua gente". Nel corso della puntata il direttore del teatro di Ferrara ha recitato alcuni versi delle pagine finali di "Yossl Rakover si rivolge a Dio", un testamento scritto da un ebreo nelle ultime ore del ghetto di Varsavia, celato a lungo in una piccola bottiglia, tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane: "Tra un'ora al massimo sarò con la mia famiglia, e con milioni di altri uccisi del mio popolo, in quel mondo migliore in cui non vi sono più dubbi e Dio è l'unico pietoso sovrano - scrive -. Muoio tranquillo ma non appagato, colpito ma non asservito, amareggiato ma non deluso, credente ma non supplice, colmo d'amore per Dio ma senza rispondergli ciecamente. Amen". "Sono temi che ci avvicinano alla giornata della memoria con diversi spunti di riflessione, di grande profondità - dice l'assessore Marco Gulinelli -. Lo spettacolo atteso al teatro comunale di Ferrara, 'A cosa serve la memoria', è un racconto straordinario a due voci, quelle di Moni Ovadia e Corrado Augias, i quali pongono in primo piano la consapevolezza di un presente difficile, anche nel suo legame con il passato e il domani. La memoria storica della Shoah è un tema che riguarda l'intera umanità e da cui tutti devono trarre un insegnamento sulla strada del futuro. Le cose che dimentichiamo rischiano di tornare".

(Ferrara Rinasce)

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