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Giorno Memoria, intervento del sindaco Fabbri: "Shoah ferita aperta, ricordiamo vittime e chi si oppose a persecuzioni. Da Ferrara grande contributo alla testimonianza"

27-01-2021 / Punti di vista

GIORNO MEMORIA, INTERVENTO DEL SINDACO FABBRI: "SHOAH FERITA APERTA, RICORDIAMO VITTIME E CHI SI OPPOSE A PERSECUZIONI. DA FERRARA GRANDE CONTRIBUTO ALLA TESTIMONIANZA"

"Furono oltre 150 i ferraresi deportati a Fossoli e da qui nei lager, solo cinque sono stati quelli che hanno fatto ritorno. Nella nostra città la ferita della Shoah si è fatta sentire in maniera ancora più marcata. Perché Ferrara, come tutti sappiamo, ha una lunga tradizione di accoglienza della comunità ebraica. Quando la Spagna cacciava gli ebrei, il duca Ercole I d'Este dava loro, proprio tra le mura cittadine, una nuova, ospitale, patria. L'orrore delle leggi razziali ha rotto in un attimo equilibri secolari, ha spazzato via quanto costruito nella storia. Ha creato una discontinuità lacerante nel tempo". Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri nel suo discorso per il Giorno della memoria, trasmesso in apertura dello spettacolo di Moni Ovadia e Corrado Augias dal Teatro Comunale ‘Claudio Abbado' della città estense. Nel suo discorso Fabbri ha ricordato i deportati e "chi ha protetto i perseguitati, chi si è opposto alla follia". Un ricordo particolare è andato al ferrarese Franco Schoenheit, ex deportato a Fossoli, poi a Buchenwald, morto il 14 gennaio 2020. Il primo cittadino ha inoltre richiamato la testimonianza di Cesare Finzi, espulso da scuola quando era bambino a causa delle leggi razziali, che in questi giorni ha parlato alle scuole da Faenza, dove si è trasferito da tempo. Un pensiero speciale Fabbri lo ha dedicato alla memoria di Enrica Calabresi, nata proprio a Ferrara, "una delle più grandi scienziate italiane del XX Secolo ma, nonostante questo, per decenni quasi cancellata, dimenticata". Calabresi, incarcerata a Santa Verdiana, si sottrasse al destino di Auschwitz ingoiando veleno per topi. "'La comunità israelitica di Ferrara era una piccola città dentro la città', ha sottolineato Fabbri citando Giorgio Bassani. Qui la ferita della Shoah è ancora più aperta: la nostra è infatti una città che ha intrecciato la sua storia e la sua cultura alla presenza ebraica. Ed è significativo e di grande valore vedere come la nostra comunità sia oggi anche comunità di memoria" ha rimarcato il primo cittadino ringraziando "docenti, scuole, istituzioni, Istituto di storia contemporanea, Meis, comunità ebraica, università, Teatro comunale, artisti, tra cui proprio Moni Ovadia e Corrado Augias", per il contributo da tutti offerto a un "ricco calendario di iniziative dedicate alla memoria". "Un programma - ha detto Fabbri - reso ancor più significativo dalla capacità di organizzare eventi importanti pur nelle difficoltà dettate dalle disposizioni anti-Covid".

 

(Comunicazione Sindaco)