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"Giorno del Ricordo", Sindaco: "Dal Comune targa e cippo sulla rotonda di corso Isonzo. Da Ferrara grande contributo alla memoria"

10-02-2021 / Punti di vista

GIORNO DEL RICORDO, SINDACO: "DAL COMUNE TARGA E CIPPO SULLA ROTONDA DI CORSO ISONZO. DA FERRARA GRANDE CONTRIBUTO ALLA MEMORIA"

"Ferrara ha dato negli anni un contributo rilevante per rompere il silenzio, che a lungo ha coperto una drammatica pagina della storia, nel ricordo dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. Il Comitato provinciale di Ferrara dell' Associazione nazionale Venezia Giulia-Dalmazia è stato tra i primi a costituirsi, per il ricordo e per il sostegno nelle pratiche burocratiche, soprattutto quelle legate all'ottenimento dello status di profugo. Il Comitato ha mantenuto la memoria, ha tenuto i contatti con i profughi. Dopo un periodo di sospensione di attività, nel 2006 si è ricostituito con una quarantina di esuli. Da quella data - complice la solennità civile nazionale del Giorno del ricordo, istituita nel 2004 - ha portato avanti diverse iniziative, anche sostenuto dai partigiani cristiani e da diverse realtà del territorio. Quest'anno il Comune di Ferrara realizzerà una targa che sarà poi collocata in un cippo commemorativo intitolato ai martiri delle foibe. Una delle collocazioni a cui si sta pensando è quella della rotonda di Corso Isonzo. Grazie a chi ha collaborato con noi per realizzare questo progetto. Voglio ringraziare in particolare il presidente del Comitato di Ferrara dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Flavio Rabar, per il suo impegno, per il suo lavoro e la sua grande disponibilità e l'Istituto di Storia Contemporanea per il sempre prezioso contributo di ricerca, studio e ricostruzione storica. Un altro fatto particolarmente significativo di questo Giorno del Ricordo è la consegna, in Prefettura, dei riconoscimenti in memoria delle vittime delle foibe. Due medaglie d'onore e diplomi del Presidente della Repubblica saranno consegnati ai familiari di Giosué Nave - prelevato dalla caserma di Matteria nel gennaio del 1944 e dato per disperso nello stesso mese - e Giuseppe Pala, fatto prigioniero il 2 maggio del 1945 e dichiarato disperso nel 1946. Due esponenti della Guardia di Finanza che pagarono un duro prezzo sul confine orientale. Ricordo anche il sacrificio di Antonio Farinatti, maresciallo capo della Guardia di Finanza originario di Migliaro, infoibato nel 1943 nella zona di Vines Pisino. In quegli anni difficili Ferrara fu luogo di speranza per molti. Nel novembre 1945 la Giunta comunale deliberava la costituzione del comitato di assistenza ai profughi di guerra e l'apertura di un campo di accoglienza in via De' Romei 12 (ex Istituto Magistrale). Per tante famiglie, costrette dagli eventi all'esilio, la vita ripartì dalla nostra città. I numeri di quella tremenda stagione parlano di circa 350mila giuliani (in particolare istriani e fiumani) e dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine, con un numero di vittime stimato tra le 3 e le 5mila. Storie terribili fatte di violenze, uccisioni, innocenti massacrati e gettati nelle fosse carsiche, famiglie lacerate e costrette a lasciare le proprie case. Il ricordo di quel periodo è stato ufficializzato solo nel 2004 con l'istituzione della specifica ricorrenza. Una ricorrenza che non deve essere né retorica, né rituale e deve, come negli altri casi, evitare il celebrativismo. E ciò è possibile riportando costantemente all'oggi la riflessione sui tempi che furono. Bisogna essere sentinelle della storia, presidio costante dei tempi, per poter dire di aver appreso la lezione del passato. E la lezione che ci arriva dal cosiddetto ‘secolo breve' è innanzitutto che i totalitarismi hanno portato politiche di morte. Tutti i totalitarismi. L'orrore delle foibe fu infatti perpetrato dai partigiani comunisti di Tito, con solidi appoggi al di fuori dei confini jugoslavi. Questa giornata ci ricorda anche che la storia deve uscire dal silenzio, richiede verità ed è testimonianza continua. (Alan Fabbri sindaco di Ferrara)

 

Comunicazione Sindaco)