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Comunità ebraica, il Comune destina oneri di urbanizzazione per lavori di cimitero e sinagoga

11-05-2021 / Punti di vista

COMUNITA' EBRAICA, IL COMUNE DESTINA ONERI DI URBANIZZAZIONE PER LAVORI SU CIMITERO E SINAGOGA
IL SINDACO FABBRI: "ORGOGLIOSI DI SOSTENERE LA STORICA E RADICATA COMUNITA' CHE HA FATTO GRANDE LA NOSTRA CITTA'"
Per la prima volta il Comune di Ferrara assegna alla Comunità ebraica di Ferrara risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria, per contribuire alla copertura dei costi di ristrutturazione della Sinagoga e del Cimitero Ebraico. E' questo quanto stabilito oggi, con un orientamento di Giunta, in risposta alle richieste di contributo pervenute da parte degli enti religiosi della città, Arcidiocesi di Ferrara (che già da tempo riceve contributi derivanti da oneri di urbanizzazione) e Comunità Ebraica che per la prima volta quest'anno ha fatto domanda. "Siamo lieti di poter offrire il sostegno del Comune di Ferrara alla riqualificazione degli edifici che rappresentano la Comunità Ebraica nella nostra città, dalla Sinagoga al Cimitero ebraico - sottolinea il Sindaco Alan Fabbri -. Accogliendo la richiesta della Comunità ebraica, nel solco delle possibilità previste dalla legge abbiamo voluto compiere un gesto simbolico oltre che concreto, che va nella direzione già intrapresa di valorizzare la presenza storica della Comunità e delle sue tradizioni, che hanno contribuito a fare grande la nostra città".
Secondo una deliberazione del Consiglio Regionale del 1988, gli Enti religiosi della Chiesa cattolica, nonché gli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un'intesa ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione possono fare richiesta e ottenere da parte dei Comuni il 7% degli introiti complessivi incassati dall'amministrazione, derivanti dagli oneri di urbanizzazione calcolati annualmente.
Secondo il principio della 'scomposizione degli oneri' che ha individua l'incidenza degli oneri di urbanizzazione secondaria per ogni attività del Comune e in base ad una legge dello Stato risalente al 1977 che riconosce che una parte dei proventi delle concessioni edilizie siano destinate anche alla realizzazione di nuovi ‘edifici di culto', la Regione ha stabilito che i Comuni possono riservare per le Chiese ed altri edifici per servizi religiosi, una percentuale del 7%, salvo diversa decisione. Il Comune di Ferrara ha recepito la percentuale indicata dalla Regione, senza modificarla, e nell'approvare la relazione consuntiva dei proventi derivanti dai permessi di costruire e dalle sanzioni del 2020, ha deciso di destinare la quota percentuale per Chiese ed altri edifici per servizi religiosi. Le quote destinate agli enti dovranno a loro volta essere utilizzate per finalità previste in normativa, in primo luogo l'acquisizione di aree destinate dagli strumenti urbanistici vigenti all'edificazione di Chiese ed altri edifici per servizi religiosi, al rimborso delle spese documentate per l'acquisizione di dette aree o ad interventi per la costruzione o il ripristino di attrezzature religiose, con particolare riferimento ai valori monumentali e storici. Oppure ancora al ripristino e al miglioramento di pertinenze di edifici di culto, tra cui sono compresi anche le opere parrocchiali, gli istituti religiosi educativi ed assistenziali per bambini e anziani, le attrezzature per attività culturali, ricreative e sportive, purché le attività non siano qualificate come aventi rilevanza economica ovvero siano gestite da soggetti senza fini di lucro.
Per l'anno 2020 i proventi da ripartire derivanti dalla percentuale del 7% degli introiti complessivi del Comune di Ferrara ammontano a 27.768 euro e verranno suddivisi tra i due enti.
La Comunità ebraica di Ferrara, ha chiesto, infatti, sostegno per le spese già sostenute per i lavori alla Sinagoga dove sono stati realizzati interventi di ripristino con miglioramento sismico degli immobili a seguito dei danni provocati dal sisma del maggio 2012 e per il Cimitero Ebraico per l'intervento di ripristino con miglioramento sismico degli immobili a seguito dei danni provocati dal sisma del maggio 2012. L'Arcidiocesi, invece, utilizzerà i proventi a parziale copertura delle spese per i lavori di recupero e restauro (già oggetto di assegnazione della percentuale del 7% derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria del 2019) delle Parrocchie di San Benedetto Abate, San Carlo Borromeo, Beato Giovanni Tavelli, San Giacomo Maggiore, della Canonica, della Parrocchia Assunzione della Beata Vergine e per la ristrutturazione dell'intero complesso parrocchiale Parrocchia San Giacomo Apostolo.