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FERRARA, RIAPRE SCHIFANOIA, NUOVO MUSEO: SPAZIO QUATTROCENTESCO CON 170 OPERE IN 11 SALE. SGARBI: "GRANDE RINASCITA". "L'ASSESSORE GULINELLI: "DOPO SISMA E MESI DIFFICILI È IL RISCATTO DELLA BELLEZZA"

14-05-2021 / Punti di vista

FERRARA, RIAPRE SCHIFANOIA, NUOVO MUSEO: SPAZIO QUATTROCENTESCO CON 170 OPERE IN 11 SALE. SGARBI: "GRANDE RINASCITA". "L'ASSESSORE GULINELLI: "DOPO SISMA E MESI DIFFICILI È IL RISCATTO DELLA BELLEZZA"

Dopo la nuova, suggestiva, illuminazione del salone dei Mesi, che accoglie uno dei più grandi cicli decorativi del Rinascimento, Palazzo Schifanoia - a nove anni dal terremoto d'Emilia - ospita da oggi un nuovo museo. In 850 metri quadrati, divisi in 11 sale, sono disponibili al pubblico 170 opere che racconteranno l'arte e la storia dal Quattrocento fino al XVIII secolo. Dall'età di Borso ed Ercole I D'Este fino al periodo Cinquecentesco di Alfonso I, attraverso la devoluzione, fino alla grande pittura sacra della Ferrara barocca e quella classicista del cardinale Riminaldi. E poi: le medaglie di Pisanello, le meravigliose miniature di Guglielmo Giraldi, le sculture di Niccolò Baroncelli, di Domenico di Paris e le imponenti tele di Carlo Bononi e Scarsellino. E, a conclusione del percorso, i marmi e i bronzi importati da Roma nel ‘700 con il busto di Leopoldo Cicognara di Antonio Canova. Riapre così, dopo nove anni, una nuova ala di palazzo Schifanoia. Ferrara anticipa così la giornata Internazionale dei musei del 18 maggio, in un evento che ha visto - questa sera - la partecipazione del presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, in video collegamento, l'assessore comunale Marco Gulinelli, Giovanni Sassu, responsabile dei musei di arte antica di Ferrara. "Schifanoia oggi trova una vera e propria grande rinascita", ha detto Sgarbi elogiando "la capacità straordinaria dei curatori" e ripercorrendo il percorso che dalla nuova illuminazione del salone dei mesi ("Ferrara è uno dei luoghi meglio illuminati") - passando attraverso la mostra di "Francesco Del Cossa, l'oro degli Estensi" - ha portato agli allestimenti attuali, "ricchi di opere mai esposte". Allestimenti che, in un percorso continuativo tra le sale, passano attraverso i miniatori ("Schifanoia ci fa sentire una cultura figurativa che si articola dalle piccole alle grandi dimensioni"), e i grandi dipinti rinascimentali, come la Pala Grossi in terza stanza. Poi via via, avanzando tra le sale, fino ad arrivare alle mostre di marmi di Riminaldi, "a cui si deve anche il tentativo di rimettere in ordine in senso neogotico le logge della cattedrale", e il busto di Cicognara del Canova in ultima sala "che apre alla prospettiva - ha detto il presidente di Ferrara Arte - delle celebrazioni canoviane che si concluderanno nel 2022". Sgarbi, tra le altre cose, ha annunciato: "E' mia intenzione esporre a Schifanoia il volume con disegni di Giuseppe Antonio Ghedini, intitolato 'Illustrazioni per il Riciardetto', che ho deciso di acquistare con la Fondazione che presiedo, immaginando di poter proporre le immagini riprodotte di questo interessante documento".
"Quella di oggi - ha detto l'assessore Gulinelli - è un'altra tappa importante della restituzione di Schifanoia alla città e al Paese: oggi si compie infatti la riapertura della porzione Quattrocentesca , a settembre riapriremo quella Trecentesca, l'ala più antica del palazzo, realizzata da Alberto V d'Este, con altri capolavori e altre storie da raccontare. È l'inizio di un cammino che si realizzerà pienamente con un percorso espositivo interamente riprogettato, nuovo, basato su una relazione dialettica tra contenitore e contenuto. Una svolta rispetto al passato, che porta piena continuità e linearità espositiva". Quello che inaugura oggi - ha sottolineato Gulinelli - "non è solo un archivio della memoria, ma un museo vivo e rinnovato che si dà ai nuovi visitatori in un'esperienza unica". L'assessore ha sottolineato che "l'emozione dell'aprire è l'emozione di tornare a partecipare, e ad essere pienamente partecipi, di una nuova fase, che speriamo possa essere di veloce ripresa verso una situazione di stabilità. Ferrara è oggi protagonista di questa fase e mette al centro i propri elementi identitari, in una città che è memoria viva e presente". "È maturato il tempo di non disgiungere più Schifanoia dalla funzione che per il Palazzo immaginarono Adolfo Venturi e Giuseppe Agnelli alla fine dell'Ottocento: ovvero quello di un Museo Civico, il primo museo moderno di Ferrara, arricchitosi col tempo fino a diventare uno dei più variegati d'Italia", ha spiegato Sassu.
A illustrare il nuovo museo anche il conservatore dei musei di arte antica del Comune di Ferrara Maria Teresa Gulinelli: "Oggi cerchiamo di raccontare in un modo al passo con i tempi, in un modo moderno, attraente per giovani, scolaresche, turisti e naturalmente interessante per i turisti diverse opere, alcune mai state esposte. Tutte appartengono alle collezioni del museo civico, nato nel Settecento".
I SETTE MUSEI APERTI Con la riapertura di Palazzo Schifanoia e le novità presentate oggi, salgono a sette le mostre che Ferrara propone. Le altre sono: "Antonio Ligabue. Una vita d'artista", a palazzo dei Diamanti, "Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionismo", al Castello Estense, "Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla Contessa de Leusse", presso la sala dei Comuni del Castello Estense, "La Fotografia 1839-2020" con lo storico e fotografo Italo Zannier, al Padiglione di Arte Contemporanea, "Claudio Koporossy. Invisibilia", firmata dal celebre fotografo dell'acqua, a Palazzina Marfisa d'Este. A questo si aggiunge il nuovo allestimento del Museo della Cattedrale che, tra le altre cose, propone ai visitatori l'occasione di ammirare uno dei più grandi capolavori custoditi in città, la Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia (c. 1374-1438), con un suggestivo ed emozionante allestimento nell'ambiente dell'ex sagrestia della chiesa di San Romano. Così - spiega Gulinelli - "restituiamo la bellezza della nostra città dopo mesi di chiusure e distanze obbligate. E' il momento del riscatto della bellezza, della libertà responsabile e consapevole".

 

(Ferrara Rinasce)

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