Cecilia e l'ostinata idea di strappare i bambini al terrorismo
20-10-2021 / A parer mio

Proponiamo più che un'intervista, la testimonianza di una giovane ferrarese, Cecilia Polizzi, giovane donna tenace e intraprendente, che dopo un percorso di studi piuttosto articolato - comprendente anche un tirocinio universitario curriculare all'Ufficio Stampa del Comune di Ferrara - ha vissuto intense esperienze accademiche e lavorative per sostenere progetti umanitari e dare pienezza alla professione scelta. E' una storia come tante, per fortuna, che ci piace raccontare e diffondere per dare un segnale forte e chiaro, lanciare un messaggio diretto e senza retorica, ai tanti giovani ferraresi in cerca di punti di riferimento e motivazioni: coltivate le vostre idee e passioni, cogliete le opportunità che la vita vi offre con slancio e coraggio, createvi le occasioni per intraprendere nuove strade, quelle chi più vi piacciono e soddisfano. Osate, siate protagonisti della vostra vita. [Alessandro Zangara]
Chi sono, da dove vengo...
Sono nata a Ferrara, luogo in cui ho vissuto sino all'età di diciannove anni. Dallo scorso anno mi sono trasferita a New York dove ho fondato un´organizzazione internazionale non governativa. Sono un avvocato nel diritto internazionale, esperta di livello dirigenziale e docente con una decade di esperienza professionale ed accademica nella tutela dei diritti umani, giustizia penale e minorile ed altre branche del diritto, incluso connesse a questioni di sicurezza internazionale e antiterrorismo.
La mia carriera è stata dedicata alla protezione dei minori contro gravi forme di violenza, comprese le uccisioni extragiudiziali, la forza non necessaria, l'arresto e la detenzione arbitrari e lo sfruttamento da parte di gruppi estremisti violenti e terroristici, nonché alla pianificazione e attuazione di strategie che promuovono l'istruzione, lo sviluppo, partecipazione e rappresentanza nei processi politici.
Dal 2018, dirigo il CRTG Working Group, l'unica I/ONG a livello mondiale con un focus esclusivo sulla protezione dei minori dallo sfruttamento da parte di organizzazioni estremiste violente. In questo contesto, supervisiono una serie di programmi per fornire ai decisori politici, professionisti ed operatori gli strumenti necessari per comprendere e rispondere alla violenza contro i minori in questo ambito e coordino, tra le altre attività, un portfolio che identifica e affronta le questioni sistemiche che guidano il coinvolgimento dei giovani nell'estremismo violento.
Nel corso della mia carriera, ho dedicato impegno continuo al sostenimento, promozione ed applicazione dello stato di diritto nella politica e nei regolamenti relativi all´antiterrorismo, in particolar modo all'accessibilità dei diritti umani e della giustizia minorile ai bambini in questo contesto. Riconosciuta come un´autoritá a livello mondiale in questo ambito, il mio lavoro è stato pubblicato in numerose riviste accademiche e media outlets tra cui, UC Davis Journal of International Law & Policy, Homeland Security Today, The Greater Middle East, The Foreign Policy Project ed ha anche supportato la stesura del rapporto annuale 2020 sul terrorismo ei diritti umani dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (A/HRC/45/27). Intervengo regolarmente in qualità di commentatrice, relatrice e moderatore in panelli di discussione, congressi e conferenze internazionali di alto livello.
Consulto rappresentanze di governo, organizzazioni internazionali, intergovernative e regionali che cercano di rafforzare la comprensione, la consapevolezza situazionale e la capacità operativa per affrontare l'estremismo violento e la radicalizzazione giovanile.
Le mie parole chiave
Il principio dell'uguaglianza e la giustizia sociale hanno sempre guidato le mie scelte professionali e di vita. Il bisogno di porsi dalla parte opposta dello spettro del pregiudizio e dell'intolleranza, della dicotomia del noi versus l'altro.
Ho scelto l'infanzia
Agisco per proteggere i bambini perché l'umanità, nel corso della storia, ha posto su di loro in modo sproporzionato il peso della guerra e della violenza. I bambini nei conflitti armati sono vittime di vari gradi di violenza ed esposti ad un sistema di abusi tra cui rapimenti, uccisioni e mutilazioni, violenza sessuale e reclutamento nelle forze armate, sia in gruppi armati formali e militanti. Negli ultimi anni, migliaia di bambini di età inferiore ai diciotto anni sono stati reclutati da gruppi terroristici. Sfruttati attivamente e sistematicamente nelle operazioni militari come scudi umani, carnefici o attentatori suicidi, i bambini vengono indottrinati a perpetrare atti di violenza, atti di terrorismo, crimini di guerra e possono diventare particolarmente pericolosi nelle mani di coloro che li strumentalizzano. Agisco per proteggere i bambini perché credo che l'umanità debba loro il meglio che ha da offrire e che sia nostra responsabilità collettiva ispirare l'idea che i bambini non sono solo vittime o autori di violazioni del diritto, ma sono, soprattutto, la nostra speranza per la pace e agenti primari della stessa.
Obiettivi da raggiungere
La gravità della violenza esercitata contro i bambini da gruppi terroristici impone conseguenze devastanti per il bambino a livello emotivo, psicologico, personale e sociale. Ma é importante considerare anche l´impatto globale di questo fenomeno. Il coinvolgimento dei bambini nel terrorismo non serve solo alla soddisfazione di scopi a breve termine, ma è racchiuso in una logica più profonda e oscura volta a garantire la sopravvivenza delle ideologie estremiste e il perpetuarsi di conflitti e instabilità, intergenerazionalmente, a scapito dei bambini stessi ma anche della sicurezza della comunità internazionale.
Il mio obiettivo quindi è quello di garantire loro sistemi di supporto, riabilitazione e reinserimento sociale perché attraverso tali misure non solo riusciamo a proteggerli da un sistema di sfruttamento barbarico ma anche a prevenire il terrorismo nel lungo periodo.
La mia città, i miei affetti, le idee
Non vivo in Italia da più di dieci anni. Certamente è piacevole ritornare a trovare persone care. Un tempo da dedicare agli affetti. Ferrara è una città che vive in armonia con se stessa. È difficile per me identificare iniziative e programmi nello specifico che potrebbero rinnovare il territorio ma credo che sarebbe sicuramente interessante, positivo e costruttivo continuare ad introdurre e promuovere iniziative accoglienti come il Buskers Festival o il Festival di Internazionale.
Link utili
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