Ferrara, lo scultore Liberatore acquisisce l'ex chiesa di San Michele: "sarà luogo espositivo aperto alla città". L'assessore Gulinelli: "un investimento che ci fa onore"
12-11-2021 / Punti di vista

FERRARA, LO SCULTORE LIBERATORE ACQUISISCE L'EX CHIESA DI SAN MICHELE (X SEC): "SARÀ LUOGO ESPOSITIVO APERTO ALLA CITTÀ". LA FIGLIA FRANCESCA, STILISTA, E IL PROGETTO GIÀ 'SDOGANATO' ALLA FASHION WEEK DI MILANO OGGI INCONTRO CON L'ASSESSORE GULINELLI: "UN INVESTIMENTO CHE CI FA ONORE". LA LETTERA COL RICORDO DI FRANCO FARINA: "I SUOI PAESAGGI QUASI DELLE 'VALLI DEI RE' EGIZIE"
Ferrara, 12 novembre 2021 - "Volevamo trovare un luogo unico che conservasse il fascino del tempo. Un luogo nel cuore di una città d'arte. Lo abbiamo trovato a Ferrara, all'ex chiesa di San Michele. Abbiamo voglia di partire subito, di allestirlo con opere, di integrare qui diverse forme d'arte". Parola della stilista Francesca Liberatore, che poche settimane fa, alla fashion week di Milano - in collegamento con New York - ha sdoganato l'ex chiesa del X Secolo di Ferrara come nuovo luogo espositivo, recentemente acquisito insieme al padre Bruno, docente e celeberrimo scultore, a cui - tra le altre cose - l'Ermitage di San Pietroburgo ha dedicato una propria galleria. Questa mattina l'artista, con la figlia e la moglie, erano a Ferrara, e hanno incontrato l'assessore Marco Gulinelli: "È una grande occasione per la città, e ringraziamo per questo la famiglia Liberatore. L'investimento realizzato a San Michele rappresenta l'opportunità di accogliere il genio di un grande artista e una grande stilista. Vogliamo cercare di trovare le migliori forme di collaborazione per cogliere tutte le occasioni che la storia del luogo e il valore delle opere e delle iniziative qui possono realizzare". Bruno Liberatore ha già illustrato alcuni dei progetti che sta sviluppando per il suo futuro tempio dell'arte: "Non stravolgerò niente di questo luogo magnifico, che deve conservare i segni del tempo e delle epoche che ha passato. Quindi, dopo i lavori di consolidamento del tetto e di messa in sicurezza, saremo già nelle condizioni di partire. Le opere che esporrò qui saranno le più significative di tutti i periodi che ho attraversato nel mio percorso artistico". Cuore della spinta creativa di Liberatore è "la ricerca di un'interazione con la natura, di una perfetta integrazione che ho sempre cercato di mettere in campo con i luoghi, con i paesaggi, da Roma a Dresda, da San Paolo del Brasile a San Pietroburgo, solo per citarne alcuni e senza trascurare il mio Abruzzo e la 'mia' Penne". Liberatore sta lavorando a una prossima mostra a Tokyo, "ma vogliamo partire quanto prima con il progetto Ferrara , che ci sta particolarmente a cuore". A Ferrara - ha ricordato lo scultore - sono legato da ricordi affettuosi: negli anni '80 esposi a palazzo dei Diamanti e ancora conservo la lettera dell'allora direttore Franco Farina". Nella missiva, oggi portata in Comune, Farina scriveva: "Bruno Liberatore, inseguendo la sua vocazione plastica produce opere con forte gradiente estetico, ricche di luci ed ombre, sciolte e libere da condizionamenti 'naturalistici'", "i suoi 'paesaggi' richiamano alla mente la visione di possibili egizie 'Valli dei Re'".
(Ferrara Rinasce)
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