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Lina Wertmuller e quell''ispirazione inconsapevole' del Ferrara Buskers Festival. I ricordi di Stefano Bottoni: "il nome della manifestazione lo devo a lei"

10-12-2021 / Punti di vista

LINA WERTMULLER E QUELL''ISPIRAZIONE INCONSAPEVOLE' DEL FERRARA BUSKERS FESTIVAL. I RICORDI DI STEFANO BOTTONI: "IL NOME DELLA MANIFESTAZIONE LO DEVO A LEI"

Ferrara, 10 dic - Il nome 'Ferrara Buskers Festival' lo dobbiamo a Lina Wertmuller. Lo rivela Stefano Bottoni, il fondatore del celebre evento che nel 2022 compirà 35 anni e che tra le sue anime conta anche Lucio Dalla, ospite nel 1989. Proprio alla celebre regista (la prima in corsa per l'Oscar nel 1977), scomparsa ieri a Roma, Bottoni si è ispirato per coniare il nome del festival. "Era il 1987, stavo lavorando al progetto di un grande evento dedicato agli artisti di strada - spiega -. Avevo in mente di chiamarlo con un nome completo, capace di contenere tutti gli elementi che mi stavano a cuore: Ferrara, la mia città, irrinunciabile citarla, buskers, il cuore del progetto, e il concetto di Festival per il rimando, nella sua 'matrice', alla parola festa. Suonava lunghissimo e - a qualcuno - pure cacofonico. Ero in forte dubbio. Poi mi venne in mente lei, la Wertmuller, e quei suoi: 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto' e  'Mimì metallurgico ferito nell'onore'. Pensai: se una grande regista ha sdoganato titoli così, anche la mia idea non stona. Inconsapevolmente lei mi suggerì di perseverare. E così mi convinsi. Quando registrai il nome in Camera di commercio ci fu chi eccepì qualcosa, ma non fu un problema. Andai convintamente avanti sulla mia idea, ispirata dalla grande Wertmuller. Ancora una volta lei ebbe ragione".  Bottoni rivela inoltre che fu un'amica inglese a suggerirgli l'utilizzo del termine 'buskers' preferito al tedesco Straßenmusikanten ("che aveva una sonorità troppo militaresca") e che - agli inizi - questo generò anche qualche fraintendimento: "Ci fu chi lo confuse con la parola basket... Addirittura qualcuno mi chiamò per chiedermi di organizzare tornei. Fu una cosa molto divertente". Poi, negli anni, il marchio Ferrara buskers festival divenne un'istituzione. "Sì  - dice il fondatore - un'istituzione che tanti vorrebbero ma che conserva fieramente il nome Ferrara, perché qui nasce e qui è diventato quello che è oggi. E se lo conserva è anche, indirettamente,  grazie alla grande Wertmuller che mi convinse a mettere tutto insieme, a non sacrificare niente, perché - come lei dimostrava - alle cose bisogna dare nomi che le completino, che ne descrivano fino in fondo l'anima, l'essenza, l'ispirazione".

(Ferrara Rinasce)

Immagini scaricabili:

Bottoni Buskers, con sindaco Ferrara Alan Fabbri