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INCENERITORE DI VIA DIANA, IL COMUNE CONTRO L'AUMENTO DI RIFIUTI DA SMALITIRE: I CONTENUTI DEL RICORSO

16-12-2021 / Punti di vista

INCENERITORE DI VIA DIANA, IL COMUNE CONTRO L'AUMENTO DI RIFIUTI DA SMALITIRE: ECCO I CONTENUTI DEL RICORSO

In questi giorni sarà depositato il ricorso del Comune di Ferrara contro l'aumento delle tonnellate di rifiuti da smaltire presso l'impianto di Herambiente Spa di via Diana. Con questo atto il Tar, in sede esclusiva, sarà chiamato ad accertare la legittimità del recesso di Herambiente dagli accordi, che stabiliscono che la potenzialità massima complessiva di smaltimento del termovalorizzatore non possa essere superiore a 130.000 tonnellate l'anno, e il conseguente inadempimento da parte della medesima società degli impegni assunti con la sottoscrizione di tali accordi.

Il recesso di Herambiente costituisce l'atto presupposto rispetto all'istanza presentata dalla medesima società, sulla cui base è stato avviato il procedimento conclusosi qualche mese fa - nonostante l'orientamento contrario della Giunta comunale espresso in sede di conferenza di servizi - con il rilascio da parte di Arpae dell'autorizzazione all'aumento di 12.000 tonnellate di rifiuti da smaltire nell'impianto di via Diana.

Secondo l'avvocato Andrea Maltoni, Professore Ordinario di Diritto Amministrativo nell'Università di Ferrara e specializzato in diritto ambientale che ha elaborato il ricorso, è proprio il recesso da detti Accordi a risultare in contrasto con la normativa vigente.

Il Comune di Ferrara che risulta legittimato e vanta un interesse a ricorrere - si legge infatti nell'atto -, ha sottoscritto negli anni passati tre accordi con Herambiente Spa che appaiono riconducibili alla fattispecie degli accordi amministrativi procedimentali. Herambiente ha ritenuto di poter recedere da tali accordi amministrativi considerandoli dei meri contratti di diritto privato, senza considerare che gli impegni, assunti in base a tali accordi dall'Amministrazione comunale, attengono all'esercizio di potestà amministrative. La medesima società addusse a supporto di detto atto unilaterale il fatto che "i contenuti degli accordi citati in oggetto risultano oggi non più coerenti con lo stato di attuazione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti della regione Emilia Romagna" e che "nei contratti (di diritto privato ndr) di durata senza termine ciascuna delle parti può esercitare il proprio diritto di recesso".

Il Comune di Ferrara, in base a tali accordi, risulta, in particolare, impegnato ad esercitare, secondo modalità concordate, le funzioni amministrative di cui è titolare, anche sulla base di indirizzi amministrativi, che sono stati recepiti con l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Ferrara in data 18 marzo 2019, del PAESC-Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima, nel quale sono stati chiaramente esplicitati l'obiettivo di ridurre le emissioni di inquinanti entro il 2030 e quello aumentare l'efficienza energetica e il ricorso a fonti rinnovabili e preparare il territorio alle mutazioni del clima.