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domenica, 06 luglio 2025.

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CASE POPOLARI, IL SINDACO DI FERRARA ALAN FABBRI: "APPLICHIAMO LA SENTENZA MA LA RESIDENZIALITA' STORICA RESTA UN VALORE. AVANTI CON LE ASSEGNAZIONI E NESSUNO STRAVOLGIMENTO NELLA GRADUATORIA"

15-02-2022 / Punti di vista

"Abbiamo applicato l'ordinanza del Tribunale e rivisto alcuni parametri per l'assegnazione delle case popolari, ma a Ferrara la residenzialità storica resta un valore per creare equità sociale. Anche con i nuovi punteggi, tra i primi 100 assegnatari 89 risultano famiglie italiane in condizione di grave bisogno. Nessuna discriminazione dunque è mai avvenuta e, pur attenendoci a quanto indicato dai giudici, continueremo a premiare chi da più tempo abita a Ferrara".

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, commenta il via libera della Giunta alla delibera di Consiglio che ha come oggetto l'adeguamento all'Ordinanza del tribunale di Ferrara del 06/07/2021, che chiedeva di porre ‘un tetto massimo al punteggio della residenzialità e proporzionato alle altre condizioni di punteggio'.

"Il tetto massimo che abbiamo individuato è di 7 punti complessivi e il punteggio si forma per anni di residenza, a partire dal terzo, attraverso tre scaglioni: 1 punto viene assegnato a chi conta dai 3 ai 15 anni di residenza; 5 punti oltre i 15 e fino ai 30 anni e 7 punti oltre i 30 anni di residenza - spiega ancora il Sindaco -. Come già avevamo stabilito questo punteggio si somma a quelli che misurano lo stato di necessità delle famiglie, come disagio sociale e condizioni economiche, e le proiezioni dimostrano che il nuovo parametro non stravolge la graduatoria, pur modificando alcune posizioni".

In sostanza il nuovo criterio sulla residenzialità storica che verrà applicato alla 32esima graduatoria per le posizioni ancora aperte (il criterio non è retroattivo) e alla 33esima graduatoria (ancora in fase di formazione) prevede l'assegnazione di 0 punti per i primi 3 anni di residenza (essendo gli stessi condizioni di ammissibilità della domanda Erp e dovendo sussistere per tutti i richiedenti per normativa della regione Emilia Romagna); 1 punto dai 3 ai 15 anni di residenza; 5 punti oltre i 15 e fino ai 30 anni di residenza; ed infine 7 punti oltre i 30 anni di residenza. Tale attribuzione risulta coerente con le richieste dell'Autorità giudiziaria in quanto pone un tetto massimo e risulta proporzionata alle altre condizioni di punteggio non essendo superiore (in termini proporzionali) al punteggio attribuito al disagio sociale, all'emergenza abitativa, ai nuclei di particolare composizione (anziani o giovani coppie).

"Quando abbiamo deciso, subito dopo il nostro insediamento, di modificare il regolamento di assegnazione degli alloggi Acer e premiare con un punteggio la residenzialità storica, il nostro obiettivo era inserire un criterio di equità sociale per eliminare la discriminazione a contrario che vedeva oltre la metà delle case popolari assegnate alla popolazione straniera, che a Ferrara si aggira intorno all'11% del totale - aggiunge Fabbri -. Valorizzare ogni anno di residenza garantisce infatti che la casa popolare vada anche a quei tanti italiani bisognosi di aiuto che troppo a lungo si erano visti negare questa possibilità. Oggi, nonostante le modifiche chieste da Tribunale , questo principio rimane valido".

Contro l'ordinanza del Tribunale il Comune di Ferrara ha comunque fatto ricorso e la sentenza definitiva della Corte d'Appello è prevista per marzo 2024.

"In attesa del pronunciamento definitivo abbiamo scelto di tutelare i cittadini che sono in attesa di un alloggio e di adottare la delibera modificando i punteggi per non interrompere le assegnazioni degli alloggi. Abbiamo già assegnato i primi 79 appartamenti e ora, una volta rivista la graduatoria con il nuovo punteggio, andremo avanti. Non vogliamo che siano i cittadini a pagare le strumentalizzazioni politiche di chi usa l'arma dei ricorsi contro le scelte della nostra Amministrazione".