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FERRARA RINASCE - AL VIA I LAVORI DI RESTAURO DEL MONUMENTO FUNEBRE DI PICO CAVALIERI AL CIMITERO ISRAELITICO.

04-10-2022 / Punti di vista

Ferrara, 4 ott - Finanziamento Ministero-Comune-Meis. Il Team di Restauratori ha lavorato anche alle facciate di Palazzo Diamanti, Giulio D'este e alla neo-scoperta ‘Sauna Del Duca'.

Sarà il team di professionisti che ha lavorato anche al restauro delle facciate di palazzo dei Diamanti e palazzo Giulio d'Este (sede della prefettura) a occuparsi del recupero del monumento funebre all'aviatore ferrarese Pico Cavalieri, al cimitero israelitico di Ferrara. I lavori - del valore complessivo di 32mila euro - sono stati consegnati ieri allo "Studio Restauro Bartalini", di Bologna.

L'opera fu realizzata a quattro mani da Anita Raffaella Cavalieri, scultrice e poetessa sorella di Pico (che fu allieva di Auguste Rodin a Parigi) e dal celebre scultore Arrigo Minerbi (1881-1960), lo stesso che ha realizzato, tra le altre cose, la ‘Vittoria del Piave incatenata' nella Torre della Vittoria e la fontana ‘Il Po e i suoi affluenti' all'Acquedotto monumentale, in piazza XXIV Maggio.

Al finanziamento del restauro della tomba dell'ufficiale pilota - morto a causa di un incidente aereo nel gennaio del 1917 e decorato di due medaglie d'argento al valore militare - concorrono il Ministero della Cultura, per circa 20mila euro, il Comune di Ferrara, per circa 10mila euro e il MEIS, che contribuisce con 2mila euro.

I lavori - realizzata la ‘consegna' di ieri - inizieranno nei prossimi giorni, con completamento previsto alla fine di quest'anno. Responsabile unico del procedimento è l'ingegnere comunale Paolo Rebecchi, l'architetto, sempre del Comune, Rossella Bizzi è il direttore dei lavori.

"È sempre emozionante tornare a Ferrara", dice Federica Bartalini, titolare della società di restauro che si occuperà di riportare a nuova luce il monumento all'aviatore.

Nell'intervento sull'apparato scultoreo di Minerbi Bartalini sarà affiancata da Elisa Rubbera e Jacopo Bartalini, i due professionisti che, tra le altre cose, hanno realizzato il restauro della cosiddetta ‘Sauna del Duca', una vasca - scoperta circa un anno fa nel corso dei lavori a palazzo dei Diamanti - con seduta, schienale e fori per l'acqua, giudicata la 'sauna' dei periodo estense, indicativamente databile fine 1400.

Come spiega Bartalini, la prima fase dell'intervento sul monumento di Pico Cavalieri sarà la rimozione dell'edera, le cui radici hanno fortemente intaccato, negli anni, gli elementi lapidei, con probabilità in pietra d'Istria, una pietra calcarea molto resistente e utilizzata per un discreto numero di monumenti, anche civili, e anche nel periodo di esecuzione della tomba (1923).

Azioni specifiche saranno poi messe in campo per le porzioni in bronzo, tra cui le imponenti aquile che sormontano il monumento, le lucerne sottostanti e la cancellata che circonda l'area, composta da elementi modulari raffiguranti, anche in questo caso, un'aquila ad ali spiegate con al centro una ghirlanda legata alle stesse ali da serpenti intrecciati.

"Questa cooperazione Comune-Ministero-MEIS consentirà di tutelare e valorizzare una preziosa testimonianza artistica della vita e dell'opera di Pico Cavalieri, protagonista - insieme alla sua famiglia - del contesto ferrarese e nazionale tra Risorgimento e Prima Guerra Mondiale", dicono il sindaco Alan Fabbri e l'assessore Marco Gulinelli, "e di ridare splendore a un'opera di grande pregio che porta anche la firma di Arrigo Minerbi, di cui abbiamo celebrato, l'anno scorso, i 140 anni dalla nascita".

Annunciando l'imminente avvio dei lavori, il direttore del MEIS Amedeo Spagnoletto aveva espresso la sua soddisfazione per un intervento "che mira alla salvaguardia di un monumento dai profili artistici e simbolici di rilievo", ricordando che la figura di Pico Cavalieri "è emblematica nel rappresentare i sentimenti che animavano gran parte degli ebrei italiani nei primi decenni del XX secolo: forte senso di partecipazione e di identificazione con le imprese e le sfide politiche e militari del Paese, che aveva riconosciuto loro la parità dei diritti solo meno di mezzo secolo prima".

La famiglia Cavalieri, alla morte dell'ufficiale, donò al Comune le sue divise e i suoi cimeli di guerra, le sue collezioni etnografiche, un ampio patrimonio documentale e, soprattutto, il palazzo in Corso Giovecca 165, perché ospitasse la "Casa della Patria Pico Cavalieri" e le associazioni patriottiche.

L'edificio, attualmente oggetto di un esteso progetto di riqualificazione, è destinato ad ospitare anche il riallestito Museo del Risorgimento e della Resistenza.

Informazione a cura di Ferrara Rinasce

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