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FERRARA RINASCE - SCAVI DELLA DELIZIA ESTENSE SCOMPARSA: ‘CHIAMATA' A CITTADINI E STUDENTI IN CAMPO DECINE DI ARCHEOLOGI VOLONTARI

11-10-2022 / Punti di vista

ECCO COME ADERIRE: ISCRIZIONE AL GAF E FORMAZIONE SUL CAMPO.

IL 20 OTTOBRE SI INIZIA. "MURA  ATTESE GIÀ MEZZO METRO SOTTO TERRA"

Ferrara, 11 ott - Saranno squadre composte da decine di studenti e volontari a condurre i lavori - il prossimo 20 ottobre - alla ricerca dell'antica delizia estense scomparsa (a seguito di un incendio, nel 1632) di Belfiore, nell'area, di circa un ettaro e mezzo, a nord ovest dell'ultimo tratto di corso Ercole I d'Este, nella zona che fu anche di Santa Maria degli Angeli, anch'essa scomparsa.

Il progetto di archeologia partecipata è promosso da Comune (che, a tal fine, ha già deliberato uno stanziamento di 37.500 euro) Soprintendenza, Gruppo Archeologico Ferrarese (GAF), con la collaborazione di Provincia e Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara.

Per partecipare - è stato precisato questa sera nel corso di un incontro ‘preparatorio' in sala dell'Arengo di palazzo Municipale - è necessario iscriversi al GAF, passaggio fondamentale - ha sottolineato la presidente Letizia Bassi - perché garantisce, nel costo di iscrizione (20 euro), anche la copertura assicurativa. Il costo di iscrizione coincide praticamente con il costo dell'assicurazione.

Per contattare il GAF (che conta 170 iscritti e decine di soci simpatizzanti) basterà mandare una mail a direzione.gaf@libero.it oppure recarsi in sede Corso Isonzo 42, presso il centro sociale Acquedotto, al primo piano, che è aperta tutte le settimane il mercoledì e il giovedì dalle 15,30 alle 17,30.

Gli studenti coinvolti - dei licei ‘Roiti' e ‘Ariosto' - condurranno invece la loro attività nell'ambito delle convenzioni tra Ministero e gli stessi istituti, per la formazione sul campo.

A dare il benvenuto e a ringraziare tutti gli interessati e i prossimi volontari - oggi a palazzo Municipale - è stato l'assessore Marco Gulinelli: "una comunità si mette sulle tracce delle proprie radici, il contributo che oggi giovani e cittadini danno alla scoperta storica è straordinario ed è, esso stesso, un fatto di portata storica, dopo secoli dalla distruzione di Belfiore", ha detto, mentre l'assessore Dorota Kusiak ha posto l'accento sul "grande valore innovativo e formativo del progetto, che offre una straordinaria opportunità di coinvolgimento attivo degli studenti in attività che li aiutano a conoscere il nostro patrimonio culturale e a sviluppare competenze nell'ambito archeologico"

Come ha spiegato la funzionaria del Ministero della Cultura Chiara Guarnieri, la prima campagna di scavi in partenza il 20 ottobre avrà una durata di cinque settimane, al termine delle quali si procederà con l'elaborazione dei contenuti e dei materiali raccolti.

Il lavoro di cittadini e studenti è stato preceduto da rilievi preliminari con magnetometro e georadar, condotti da un'equipe internazionale di professionisti. "Da queste prospezioni geofisiche è emersa la presenza di strutture sotterranee probabilmente riconducibili alle mura dell'antica delizia, soprattutto nelle aree nord e sud-est. Da qui partiremo, contando di trovare i primi resti già all'incirca mezzo metro sotto terra. L'obiettivo è confrontare la pianta di Belfiore di Giovan Battista Aleotti (conservata nell'archivio Borromeo dell'Isola Bella) e le risultanze del precedente intervento di scavo - in occasione dei lavori per la palestra scolastica - con i nuovi ritrovamenti, così da ricostruire la planimetria dell'area".

"Per prima cosa - ha spiegato Flavia Amato, archeologa professionista e coordinatrice dei lavori, questa mattina impegnata nella formazione dei ragazzi dei licei Ariosto e Roiti - asporteremo le porzioni superficiali di terreno con un mezzo meccanico. Quindi l'area sarà suddivisa in riquadri di due metri per due: in ogni quadrato si documenterà con foto le fasi dei lavori e i ritrovamenti. Gli scavi saranno realizzati in alcuni punti con la vanga e in altri con la cazzuola e altri strumenti di piccole dimensioni. Ogni passaggio sarà documentato, quotidianamente, sia con il drone, sia con mappe realizzate dagli studenti, in scala, a mano. I reperti trovati saranno posti in particolari sacchetti, su cui sarà indicato il numero del ‘quadrato' in cui si trovavano. A seguire saranno lavati, fatti asciugare e catalogati".

Tutti i volontari in campo indosseranno maglie con il logo del progetto e materiale video sarà poi raccolto e montato per divulgare e comunicare le scoperte rivelate dall'area di Belfiore.

(Ferrara Rinasce)

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