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FERRARA RINASCE - PNRR. SI LAVORA A RINASCITA ‘PALAZZONE' DI MARRARA. 3,1 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTO. INCARICO PROGETTAZIONE "RIUSO E RIFUNZIONALIZZAZIONE" DELL'EX SEDE COMUNALE. SINDACO E VICE LODI: "DOPO DECENNI TORNERÀ AD ESSERE CUORE PULSANTE D

31-10-2022 / Punti di vista

Ferrara, 31 ott - Dopo aver intercettato oltre 3,1 milioni di euro (fondi Pnrr), parte la progettazione del futuro del celebre ‘Palazzone' di Marrara, recitato e inagibile da anni, anche in conseguenza del sisma del 2012.

L'Amministrazione ha previsto l'assegnazione di incarico all'ingegnere Ludovico Mantovanelli - che già 14 mesi fa aveva vinto la gara per il miglioramento sismico dell'immobile - per "la redazione dello studio di fattibilità tecnico-economica, come da linee guida Pnrr", per il "riuso e la rifunzionalizzazione" dello storico palazzo, che fu sede del Comune di Marrara, poi inglobato nel Comune di Ferrara. Il palazzo è rimasto attivo fino agli anni 90: al piano terra ospitava esercizi commerciali (alimentari, barbiere, medico di base), il primo piano era occupato dagli uffici della Delegazione e da un circolo ricreativo, all'ultimo piano c'erano abitazioni popolari.

È vuoto e inagibile da anni, gravemente lesionato dal terremoto di 10 anni fa. "Vogliamo che questo luogo carico di storia torni ad essere attivo, al centro della vita di Marrara e a disposizione dei cittadini e delle realtà del territorio. La sua storia, la sua collocazione ne fanno un punto di riferimento anche per le iniziative di valorizzazione delle tradizioni contadine, delle vie fluviali, dei percorsi ciclopedonali. Le opportunità da costruire insieme sono molteplici", dice il sindaco Alan Fabbri.

Come spiega il vicesindaco Nicola Lodi - delegato alle frazioni - "la futura destinazione, condivisa, dei locali nasce dal progetto di rigenerazione urbana redatto dal Comune e condiviso con la cittadinanza in alcuni incontri organizzati in questi mesi (la notizia dell'avvenuto stanziamento Pnrr è di gennaio di quest'anno). L'immobile, nelle intenzioni, avrà - entro il 2026 - diverse funzioni, ospitando: uno studio medico di base, una sala giovani, un punto informatico, sale riunioni e polivalenti, uffici dell'anagrafe, un punto di ascolto, la sede di associazioni e luoghi per giovani, famiglie e anziani. Al piano terra si prevede la realizzazione di locali per bar-ristorante e negozi e, all'ultimo, di alcuni micro-alloggi a disposizione dei turisti lungo i tracciati ciclabili e fluviali che incrociano Marrara".

"Abbiamo realizzato diversi incontri con la popolazione per condividere la rifunzionalizzazione. C'è tanta attesa e tanta aspettativa per costruire, insieme, la rinascita di questo luogo storico: il ‘Palazzone' vuole tornare ad essere un polmone pieno di attività, attivo sette giorni su sette. Abbiamo trovato e condiviso alcune linee di indirizzo che, in un percorso continuo a fianco dei cittadini, vogliamo dettagliare e realizzare insieme", spiega Lodi. L'ex palazzo comunale si affaccia su piazza Adamo Boari (1863-1928) dedicata al celebre architetto - nato proprio a Marrara - che ebbe fortuna internazionale e che in Messico fu autore e ispiratore di alcuni dei palazzi e monumenti simbolo del Paese. Boari è stato celebrato il 2 luglio scorso, alla presenza del sindaco Fabbri, dall'Ambasciata messicana a Roma.

Il 'Palazzone' di Marrara, inoltre, è mappato anche tra i "Luoghi del cuore" del Fondo Ambiente Italiano.

A questo indirizzo   https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-comunale-di-marrara?ldc&fbclid=IwAR2IDuWm9pi5NzB3pL9gNk48OUDub_ca7TRPaxg-4O8_kr-wjwEYvwJyf-Q

lo si trova, con relativa descrizione: "Il palazzo fu sede prima dell'unità di Italia del comune di Marrara, poi inglobato nel comune di Ferrara. Si affaccia sulla piazza principale del paese di Marrara, un importante centro situato sulla sponda destra del Po di Primaro, un antico ramo del delta del Po che fu all'origine della nascita della città di Ferrara. Il fiume è ora compreso all'interno di un sito della rete ecologica europea natura 2000. Il palazzo è inagibile anche in conseguenza del sisma del 2012. Il suo recupero consentirebbe la realizzazione di spazi pubblici di incontro per gli abitanti delle frazioni rivierasche, al momento quasi inesistenti, e l'apertura di un centro visite per l'area protetta del Primaro".

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