Comune di Ferrara

venerdì, 19 aprile 2024.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > "La via della gentilezza": una strada percorribile per un futuro più felice

"La via della gentilezza": una strada percorribile per un futuro più felice

13-11-2022 / A parer mio

[Nella foto la copertina del libro intitolato "Via della gentilezza" di Marta Bartolj (Terre di Mezzo) che ha dato il via all'incontro del 9 novembre 2022: un libro senza parole, per ogni età nel quale gli atti gentili si concretizzano spontaneamente attraverso "lo sguardo in ascolto" capace di cogliere gentilezza nella relazione].

La curiosa e accattivante sede della libreria "Il Sognalibro" di via Saraceno a Ferrara, ha fatto da cornice mercoledì 9 novembre 2022 al quarto appuntamento che compone il percorso messo in campo per celebrare anche a Ferrara la "Giornata mondiale della gentilezza" (13-11-22).

All'interno della piccola libreria "d'arte" di Serenella Crivellari, collocata nel cuore storico della città e caratterizzata da pareti con alte scaffalature colme di volumi antichi e moderni, si è svolta una coinvolgente tavola rotonda su un tema molto importante da sviluppare e promuovere, in tutti gli aspetti di vita, individuali e sociali: la gentilezza.

La parola gentilezza deriva dal latino gentilis, "appartenente alla buona stirpe", con riferimento all'Impero Romano dei secoli VIII e IX, quando veniva educata la gens della corte pontificia o del patriziato dell'Urbe e Sabino a sviluppare la qualità propria di chi è gentile nella pluralità del suo significato: gentile d'aspetto, gentile nei modi, nei costumi e in elevatezza morale, gentile d'animo, gentile di sentimenti.

Titus Lucretius Carus, raffinato poeta e filosofo dell'epoca, nel De rerum natura (I, vv 1- 43) la scoprì così la gentilezza, attraverso il mito. L'inno a Venere recita:
"Quindi le bestie feroci balzarono per i pascoli rigogliosi
e attraversarono i fiumi vorticosi: così, prese dal fascino,
ti seguirono desiderose ovunque tu volessi condurle. [...]
Tu puoi bastare da sola a reggere il mondo,
e solo per le tue grazie a noi è dato ammirare, imparando,
tutto quello che esiste di dolce, amabile e gentile".

Ma non è dote divina né tanto meno dono per pochi elitari. La gentilezza è intrinsecamente appartenente alla natura umana, nasce quando noi nasciamo, cresce amplificandosi quando siamo pronti ad accoglierla, coltivandone il suo senso più profondo.
Da questa prima riflessione è iniziato il breve ma intenso incontro con Elisa Piffanelli, pianista ed esploratrice di suoni - come ama definirsi - e Dalia Bighinati, giornalista nel ruolo di ‘stimolatrice' di pensieri e riflessioni.

"Anche Guido Guinizzelli - prosegue Bighinati - poeta e giudice italiano, vissuto durante gli anni 1235 e 1276 del Stilnovismo, colse l'importanza di questa qualità acquisita con l'esercizio della virtù e l'elevatezza dei sentimenti: "Al cor gentil rempaira sempre amore", ovvero "al cuore gentile ritorna sempre amore", in una reciprocità costante di dare e ricevere, da dentro a fuori, da fuori a dentro. L'Amore prende posto nel cuore come luogo che gli è affine, come il diamante nel minerale di ferro, e da cui scaturisce, spontaneamente, un gesto, una parola, uno sguardo, che richiama e dona gentilezza".
Ed è questo, facendo un balzo in avanti ai giorni nostri, il leitmotiv di My Life Design ideato da Daniel Lumera, esperto di scienze del benessere e qualità della vita, e Movimento Italia Gentile, movimento collettivo nazionale, aconfessionale, apartitico e apolitico, che si è posto lo scopo di dare una risposta concreta a una crisi dei valori che sta colpendo profondamente le società occidentali.

Questo progetto, basandosi su solide evidenze scientifiche espresse nei best sellers "Biologia della Gentilezza" e "La lezione della farfalla" di Lumera, è in progressiva espansione, come un'onda virale positivamente contagiosa che coinvolge persone, enti pubblici e privati, associazioni, organizzazioni no profit e istituzioni di ogni parte d'Italia, per diffondere il valore della gentilezza e trasformarlo in atti concreti ad alto impatto sociale, attraverso i sei Pilastri del Benessere: relazioni felici, alimentazione, meditazione, movimento fisico, musica e contatto con la natura.

Oppure, per cominciare, un passo alla volta, si può imparare ad osservare.
Osservare con consapevolezza per sentire con autenticità: è quello che propone la scrittrice per bambini Marta Bartolj, che con il suo libro senza parole ,"La via della gentilezza", racconta la storia di una ragazzina che mentre affligge volantini per ritrovare il suo cane smarrito, nota che un'altra sua coetanea regala una mela ad un artista di strada; alla scena assiste un bimbo che, a sua volta, sente nascere dentro di sé la voglia di compiere un gesto simile, ed è così che ricompra un palloncino a una bambina che l'ha appena perduto. E via via discorrendo, il libro prosegue con una cascata di gesti gentili che condurranno ad un lieto fine per la protagonista.

Questo testo è stato anche il filo rosso dell'incontro, passato di mano in mano tra i presenti, come un tacito passaparola.

"In pratica, la gentilezza, ha il magico potere di propagarsi dando vita ad una piccola grande, significativa rivoluzione - spiega Dalia Bighinati - come evidenzia la stessa Dacia Maraini nel suo "Una rivoluzione gentile": l'editorialista e giornalista, attraverso il suo contributo, rende partecipe il lettore del suo acuto sguardo su un mondo che sta cambiando forse troppo in fretta, in un'epoca di inquietudini ed incertezze, invitando a riflettere su come trovare un antidoto all'odio. Si può lottare per la giustizia sociale e climatica, per il rispetto delle donne e in favore della solidarietà tra le generazioni e tra classi sociali differenti, usando come "arma", semplicemente, la gentilezza?
Non vi è dubbio che per avere risultati ottimali su vasta scala si debba partire dai piccoli gesti, affinando la propria personale capacità verso una nuova sensibilità, che plasmerà, nel corso del tempo, un nuovo sistema di idee fino a giungere ad un nuovo paradigma sociale".

"Con coraggio però - ha aggiunto Elisa - Il coraggio è una virtù combattiva che se ben posta al servizio della gentilezza, la rende in grado di essere assertiva anche all'interno di un conflitto, disinnescando la componente di astio o addirittura di violenza. Gianrico Carofiglio, a tal proposito, nel suo libro "Della gentilezza e del coraggio" scrive che "la gentilezza insieme al coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani", in una dimensione audace e non (auto) distruttiva.

L'unione equilibrata e proficua di queste due componenti diventa una dote di intelligenza, necessaria a trasformare l'agire in un risultato efficace e tollerante verso il diverso, dando vita ad un nuovo modello di uomo civile".

[Articolo di Elena Zattoni - Master Design della Comunicazione Unife]

Links:

Immagini scaricabili: