L'ATTO EMERSO DAGLI ARCHIVI DI SANT'ALESSANDRO: IL MAESTRO DI SCALPELLO DI ORIGINI EBRAICHE RICEVETTE IL SACRAMENTO CATTOLICO IL 9 APRILE 1958, DUE ANNI PRIMA DELLA MORTE. ‘CERTIFICATA' ANCHE LA DATA DI MATRIMONIO, NEL 1905

Ferrara, 22 giu - Il documento, inedito, porta la data 9 aprile 1958 e testimonia il battesimo - circa due anni prima della scomparsa - di Arrigo Minerbi (1881 - 1960), il famoso scultore ferrarese di origini ebraiche che ha firmato celeberrime opere in tutto il Paese, come la grande porta bronzea del duomo di Milano.

A scoprirlo è stato uno studioso, Orlando Ricciardi, nell'ambito di un lavoro di ricerca storica in corso, proprio nel capoluogo lombardo, sulla vita dello statuario.

Qui, infatti, dalla chiesa secentesca di Sant'Alessandro in Zebedia, nell'omonima piazza cittadina, è emerso l'atto con cui si certifica che il maestro dello scalpello ha ricevuto il sacramento battesimale dal sacerdote Attilio Lazzati.

Il padrino - come è riportato - fu Tullio Casagrande. La novità emerge a pochi giorni dall'inaugurazione, al Castello Estense di Ferrara, della mostra dedicata proprio a Minerbi, curata dalla Fondazione Ferrara Arte. L'apertura al pubblico è prevista dall'8 luglio.

Il documento riporta la data di nascita (10 febbraio 1881, sul cartaceo non è stata erroneamente barrata la dicitura 'mille novecento' già presente nel modulo prestampato), i nomi dei genitori - Moisè Minerbi e Stella Luzzato - commercianti di tessuti, e fornisce anche un altro importante elemento storico: l'attestazione della data del matrimonio con Malvina Benini, avvenuto il 5 marzo del 1905.

In annotazione si precisa: "Per il battesimo ricevuto, perdurando il consenso, e avendo la moglie già avuta da Roma la ‘sanazione in radice'", ossia la convalidazione di un precedente matrimonio nullo concessa dalla competente autorità ecclesiastica. L'atto è firmato dal parroco, monsignor Luigi Resnati.

A Ferrara la presenza artistica di Minerbi è testimoniata, tra le altre cose, dalla scultura de la Vittoria del Piave a palazzo Municipale e dall'altorilievo che orna l'Acquedotto monumentale, oltre che dal monumento funebre a Pico Deodato Cavalieri, al cimitero israelitico.

Monumento realizzato insieme alla sorella di Pico, Anita Cavalieri, che fu allieva di Auguste Rodin a Parigi. Dell'opera è stato recentemente presentato il restauro, realizzato con un cofinanziamento tra Ministero della Cultura, Comune di Ferrara e MEIS.

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