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A FERRARA L'ABITO E IL CORREDO DI MARIA TERESA D'AUSTRIA. FU UN DONO PER IL SUO MATRIMONIO DEL 1736 (NELLA CHIESA LOCALE DI SANTO SPIRITO) CON STEFANO DI LORENA

08-08-2023 / Punti di vista

A FERRARA L'ABITO E IL CORREDO DI MARIA TERESA D'AUSTRIA. FU UN DONO PER IL SUO MATRIMONIO DEL 1736 (NELLA CHIESA LOCALE DI SANTO SPIRITO) CON STEFANO DI LORENA
MAGGIOLINA NOVELLI: "VALORE STORICO UNITO A QUALITÀ ASSOLUTA DI PIZZO E RICAMI. L'ABILITÀ UMANA SUPERA QUELLA DELLA MACCHINA. TRE ORE DI LAVORO PER OGNI CENTIMETRO QUADRATO"

Ferrara, 8 ago - Ritornano a Ferrara alcuni degli abiti e delle stoffe donate a nozze Maria Teresa d'Austria, nel 1736, per il suo matrimonio con Francesco Stefano di Lorena. Matrimonio celebrato proprio nella città estense il 12 febbraio di quell'anno, nella chiesa di Santo Spirito, con ricevimento nella vicina casa Cervelli di via Montebello.

Ad aver acquisito le preziose stoffe finemente ricamate è stata Maggiolina Novelli, ferrarese, maestro artigiano e presidente dell'associazione culturale "La sfida di Aracne", per lo studio, la valorizzazione e la promozione della storia del ricamo, anzi dell'Aemilia Ars, così come anticamente veniva definito lo specifico stile emiliano del merletto. Novelli - che in decenni di carriera ha realizzato raffinati lavori sartoriali anche per Benedetto XVI, per papa Wojtyła e per grandi stilisti - ha accolto nel suo laboratorio, provenienti da una collezione privata, il sottabito dell' arciduchessa regnante d'Austria, regina apostolica d'Ungheria, oltre a una tovaglia d'altare in lino (per cappella), decorata con motivi sartoriali realizzati a partire dai disegni rinascimentali di Vecellio e a un antico asciugamano di canapa, con tulle (rete trasparente) ricamata con precisione certosina. Si nota l''impronta' dello stile Aemilia Ars.

"Sono pezzi da museo", sottolinea la professionista dell'arte del ricamo, con studio in via Palestro che anche il sindaco Alan Fabbri, l'anno scorso, visitò, congratulandosi con la titolare. "La pregiata qualità dei tessuti, l'abilità delle lavorazioni, l'unicità dei pezzi sono elementi importanti della nostra cultura, che va amata". Per dare l'idea del livello di meticolosità e di capacità artigiana che esprime il pizzo appartenuto a Maria Teresa d'Austria si pensi - fa notare Novelli - che "per realizzarne un centimetro quadrato si impiegavano circa tre ore di lavoro, utilizzando fili quattro volte più sottili di quelli di misura minima oggi in commercio", tanto da realizzare decorazioni con piccolissimi fiori di mughetto, motivi a ‘cornice' con minuscoli anelli che ornano lo spacco, un girocollo ricchissimo di fiori e foglie ricamati. L'abito oggi nelle disponibilità del maestro artigiano è probabilmente antecedente alla stessa Maria Teresa d'Austria. Donatole dalla città per il suo matrimonio, appare sottodimensionato per la corporatura dell'arciduchessa, così come i dipinti la raffigurano ed è possibile quindi che non sia mai stato indossato.

"Oltre al valore storico, questi pezzi mostrano un lavoro di assoluta bellezza e precisione", commenta Novelli, con un'abilità che solo donne e uomini possono vantare, superiore anche alle capacità delle macchine oggi più avanzate".

(Ferrara Rinasce)

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