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Sull’esito della Commissione congiunta 1.a e 4.a relativa al Garante delle persone private della libertà

06-10-2023 / Punti di vista

È andato in scena, nella commissione congiunta che avrebbe dovuto selezionare i tre curricula dei candidati al ruolo di garante delle persone private della libertà, da portare all'attenzione del consiglio comunale di martedì 10, l'ennesimo rinvio da parte della maggioranza, sempre più a corto di argomenti per posticipare la nomina per un ruolo che è vacante da febbraio 2023.

Dopo la scomparsa del garante Cacciola a inizio anno, l'amministrazione si è semplicemente dimenticata di procedere alla nomina del suo successore, per ragioni che non si fatica ad intuire, ossia la assoluta noncuranza di questa maggioranza per la tutela dei diritti delle persone recluse.

In seguito ad una mia interpellanza, in fretta e furia è stato creato un bando, aperto per pochissimi giorni di luglio, al quale hanno, nonostante la scarsa pubblicità, partecipato 5 persone con curricula molto diversi.
Nel mese di agosto sono state pubblicate ad opera di ANCI e il Garante nazionale delle persone private della libertà le linee guida per la nomina dei garanti territoriali allo scopo di rendere omogenee le procedure presso i comuni.
In base ad esse risultano ineleggibili non solo le persone che hanno svolto ruoli dirigenziali all'interno della stessa struttura (cosa che all'epoca avrebbe reso ineleggibile il Dott. Cacciola, che di quell'istituto era stato direttore, inopportunità ovvia ed evidente che il PD aveva a suo tempo segnalato, inascoltato) ma anche coloro che esercitano la professione di avvocato penalista nel comune stesso.

Ciò ha indotto uno dei candidati a ritirare la propria candidatura, essendo penalista presso il foro di Ferrara.
Avendo a disposizione altri 4 curricula compatibili sia con il regolamento di Ferrara che con le linee guida nazionali, la procedura di selezione avrebbe potuto proseguire.

Ma non è piaciuto alla maggioranza dover cambiare i suoi piani in corsa, e ancora una volta un bando aperto, a selezione avviata, viene stoppato e annullato.
Ora seguirà un iter lungo di rifacimento del regolamento comunale e poi forse un nuovo bando, a gincana tra la discussione del bilancio e i consigli comunali orami sempre più rari.

Senza alcuna giustificazione politica e al solo scopo di rimandare, i consiglieri di maggioranza hanno la responsabilità grave di lasciare il ruolo fondamentale del garante ancora scoperto, in un gioco di apro il bando/annullo il bando pericolosamente distante dai principi di trasparenza e terzietà propri della pubblica amministrazione.

Ilaria Baraldi, consigliera comunale Gruppo Pd