Ferrara, 7 ott - A Ferrara sono partite le riprese de "La paura di vincere", il cortometraggio della regista Roberta Pazi, tratto da un racconto autobiografico dello scrittore ferrarese Carlo Zannetti, che vede nel cast il celebre Bobby Solo.

Un'esperienza "molto divertente", ha rivelato oggi il cantante che nel film - come ha spiegato la regista - interpreta un musicista che si chiama Elvis e che incarna la nemesi del personaggio principale, Leonardo, un direttore d'orchestra che si trova a dirigere il suo primo grande concerto, ma non riesce a salire sul palco. Leonardo scapperà dal teatro e inizierà un viaggio dentro se stesso e tra le vie di Ferrara.

Si troverà al cospetto di Bobby e di un altro personaggio, Patrizia, che nella vita ha saputo reinventarsi.

"A 14 anni non avevo mai pensato alla musica - ha raccontato Bobby Solo - , ma mi innamorai di una ragazza del Wyoming che mi parlava sempre di Elvis. Quando scoprii che era una leggenda cambiai il mio sogno di diventare ferroviere e mi feci il ciuffo alla Elvis. Sotto casa c'era un falegname, così mamma mi regalò una chitarra e io iniziai a provare a cantare sui dischi di Elvis. Sono diventato cantante per caso. Papà voleva che studiassi, ma a me interessava solo cantare. Un giorno mio fratello doveva andare in una casa discografica e mi portò con sé. Io rimasi in sala d'aspetto e vidi una chitarra appoggiata al muro. Per far colpo sulla segretaria iniziai a suonare e a cantare. Dalla sala accanto uscirono vari personaggi noti e mi offrirono un contratto".

"Il mio primo grazie va a Roberta Pazi, perché, grazie a questo progetto, Ferrara sarà ancora una volta protagonista nel mondo del cinema" ha sottolineato l'assessore Matteo Fornasini.

"La paura di vincere è un racconto autobiografico - ha spiegato Carlo Zannetti -. Il protagonista, che in parte interpreto io, raggiunge Ferrara per risolvere i problemi della sua vita: ha una sorta di blocco psicologico che deve superare. Sono felice che lo interpreti Bobby, perché è incredibile come una persona come lui sia rimasta così umile. Ha l'umanità della strada, quella fatta degli alti e bassi che la vita ti riserva, quella che io chiamo la vera cultura della vita".

Ferrara Rinasce

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