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Giornata mondiale della salute mentale, dall'Archivio di Stato di Milano spunta il cartellino che decretò l'internamento del pittore ferrarese Manfredo Manfredini

10-10-2023 / Punti di vista

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE, DALL'ARCHIVIO DI STATO DI MILANO SPUNTA IL CARTELLINO DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO CHE DECRETÒ L'INTERNAMENTO IN MANICOMIO DEL PITTORE FERRARESE MANFREDO MANFREDINI

Ferrara, 10 ott - "Demenza primitiva": questa la diagnosi che fu fatta nel 1907 dall'ospedale psichiatrico provinciale di Milano e che decretò l'internamento, dal 16 aprile di quell'anno, nel manicomio di Mombello del pittore ferrarese Manfredo Manfredini. Proprio a Mombello trovò la morte dopo solo un mese e mezzo. Aveva 26 anni. Il cartellino è conservato nell'archivio di Stato di Milano. Un documento fondamentale - che ritorna oggi nella Giornata mondiale della salute mentale - per ricostruire la breve parabola di vita dell'artista finito nell'oblio, la cui opera però è stata indissolubilmente legata alle illustrazioni e alla 'traduzione' in prosa di una delle edizioni della "Divina Commedia" più popolari del Novecento, l'edizione Nerbini.

La storia di Manfredini è stata al centro di una pubblicazione, a firma dello storico dell'arte Lucio Scardino, promossa dal Comune con la Fondazione Ferrara Arte e di una mostra allestita negli spazi del salone d'onore di palazzo Municipale nel 2021, in occasione della ricorrenza dei 700 anni della morte del Divin Poeta, i cui versi ispirarono l'autore ferrarese. La diagnosi riportata sul cartellino del manicomio è assimilabile a una sorta di schizofrenia, che fu riscontrata nel giovane pittore ferrarese dopo essere stato fermato a seguito di un tentativo di aggressione alla celebre cantante lirica ucraina Salomea Krusceniski (1872-1952), di cui si era invaghito fino ad incontrare la follia, secondo quanto riportato dalle cronache dell'epoca. Il tentativo di aggressione fu perpetrato a Milano, alla vigilia della prima della Gloria di Francesco Cilea, diretta da Arturo Toscanini.

anfredini, che la seguiva ossessivamente nei suoi spostamenti, tentò di avvicinarla per l'ennesima volta al Grand Hotel et de Milan, dove la cantante soggiornava. Introdottosi furtivamente nell'albergo, fu bloccato da alcuni inservienti dopo una vivace colluttazione. Arrestato dalle forze dell'ordine, fu dapprima inviato in carcere ma, subito giudicato dai medici insano di mente, venne ricoverato presso il manicomio di Mombello in Brianza, allora Ospedale Psichiatrico Provinciale di Milano. Dopo un'agonia durata quaranta giorni, Manfredini morì ufficialmente per una grave forma di tubercolosi polmonare.
"La cantante Krusceniski perseguitata da un pazzo innamorato", titolò il Corriere della Sera il 14 aprile 1907, due giorni prima del suo fatale internamento a Mombello.
(Ferrara Rinasce)

Immagini scaricabili:

Cartellino manicomio Manfredini