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Delizia Estense perduta, emerge un'antica vasca con impianto idraulico. Sabato pubblico condotto in visita

26-10-2023 / Punti di vista

DELIZIA ESTENSE PERDUTA, EMERGE UN'ANTICA VASCA CON IMPIANTO IDRAULICO. SABATO PUBBLICO CONDOTTO IN VISITA. NELLA SQUADRA DI LAVORO ENTRANO ANCHE ARCHEOBOTANICI E ARCHEOZOOLOGI

Ferrara, 26 ott - Gli scavi nell'area archeologica dell'antica delizia estense di Belfiore non smettono di rivelare novità: è infatti di questi giorni il ritrovamento di un'antica vasca idraulica realizzata con malta e cocciopesto e collegata a una antica conduttura idraulica con ‘tubuli' in terracotta invetriata, per dare impermeabilità. Il sito al centro della scoperta si trova in fondo a corso Ercole I d'Este.

Qui, fino al 1632, sorgeva l'antica delizia estense, poi scomparsa a seguito di un incendio. A scoprire il reperto - che si unisce all'interessante ritrovamento di un complesso reticolo di fondazioni - sono stati gli studenti della quinta G del liceo Roiti, nell'ambito del progetto di archeologia partecipata sostenuto dal Comune, che ha stanziato circa 40mila euro per tre anni di attività, con la soprintendenza, il Gruppo archeologico ferrarese (GAF) e con la collaborazione di Provincia e Consorzio di Bonifica.

La scoperta sarà presentata nel corso delle visite guidate all'area archeologica che partiranno sabato 28 ottobre dalle 10.30 alle 13.30, con partenze ogni mezz'ora e ritrovo davanti all'ingresso principale del liceo Roiti (via Giacomo Leopardi 64). In caso di maltempo la visita non si farà. Ad accogliere i visitatori sullo scavo sarà la presidente GAF Letizia Bassi. Il percorso sarà invece illustrato da Flavia Amato e Maurizio Molinari, archeologi.

La vasca è venuta in luce nel saggio di scavo a nord dell'area coinvolta, al suo interno sono emersi anche diversi frammenti di ceramiche, in corso di analisi.

"All'interno dell'area interessata dal progetto - come spiega la coordinatrice Chiara Guarnieri - emerge sempre più un complesso reticolo di fondazioni. L'incrocio di murature è testimone di diverse fasi storiche e corrisponderebbe, nella sua fase più recente, alla ricostruzione della celebre pianta dell'Aleotti".

Nella squadra dei professionisti in campo sulle tracce dell'antica delizia estense, oltre agli archeologi Amato, Molinari e Marco Bruni, entreranno presto anche archeobotanici e archeozoologi per le analisi dei materiali.

"L'area di Belfiore - sottolinea Guarnieri - si sta rivelando sempre più uno scrigno di scoperte e conferma la buona conservazione dei reperti che racchiude elementi utilissimi per confermare e ampliare le conoscenze in nostro possesso sulla storia e sull'antica residenza monumentale".

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