Ferrara, 8 novembre 2023 - "Devo essere onesto: non conoscevo Achille Funi. Diversi amici mi hanno detto di non perdere la mostra a Ferrara e, trovandomi proprio a Ferrara, ne ho approfittato. Non nascondo il mio stupore di fronte all'incanto della sala dell'Arengo, che porta anche la sua firma, e alla retrospettiva a palazzo dei Diamanti: la sua città natale gli rende omaggio con la più vasta rassegna antologica realizzata negli ultimi cinquant'anni. Una mostra bellissima, che consiglio di non perdere". Così l'assessore regionale alla Cultura e al Paesaggio Mauro Felicori che questo pomeriggio - prima di inaugurare, al Meis, l'esposizione 'Ritorno a Ferrara. L'universo di Leo Contini Lampronti' - ha voluto realizzare un ‘percorso funiano' alla scoperta del celebre frescante novecentista a cui l'Amministrazione comunale e la Fondazione Ferrara Arte dedicano un'ampia antologica a palazzo dei Diamanti.

Felicori, condotto in visita dalla curatrice della mostra Chiara Vorrasi, ha dapprima ammirato le oltre centotrenta opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, che ripercorrono l'intera parabola creativa del pittore, tra cui figurano alcuni tra i massimi capolavori dell'artista, quindi ha fatto tappa in residenza municipale per ammirare il ciclo di affreschi della sala dell'Arengo, che il maestro del novecento ha realizzato insieme a Felicita Frai, rimanendo in particolar modo affascinato dalla raffigurazione del mito di Fetonte che cade dal carro del sole folgorato da Giove. "Un artista eclettico, che sa attingere da diverse fonti, unendole sapientemente", ha detto Felicori. Di Funi si riconoscono in particolare le fonti rinascimentali, e non solo. L'autore, tra le altre cose, si è ispirato al ciclo dei mesi di palazzo Schifanoia, al soffitto del Garofalo nella sala del Tesoro di palazzo Costabili, ai quadri di Dosso Dossi e Domenico Panetti in Pinacoteca, insieme alle formelle dei mesi del museo della Cattedrale.

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