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MONASTERO DI SANT'ANTONIO IN POLESINE: IN GIUNTA IL VIA LIBERA ALL'ACQUISIZIONE DEL SECONDO CHIOSTRO

05-12-2023 / Punti di vista

IL SINDACO FABBRI: "VALORIZZIAMO UNO DEI NOSTRI PATRIMONI PIÙ PREZIOSI E AMPLIAMO L'OFFERTA CULTURALE E TURISTICA"

Ferrara, 5 dic - Un importante passo avanti nel processo di restauro e valorizzazione del "Monastero di Sant'Antonio Abate (o di Sant'Antonio in Polesine) - Caserma Caneva" è stato compiuto con l'approvazione dell'Accordo di valorizzazione che segna l'acquisizione tramite il federalismo demaniale di una porzione significativa dell'immobile.

Questa operazione consente di riunire in un'unica proprietà (comunale) il bene culturale e di concedere in uso gratuito alle monache anche gli spazi del secondo chiostro, finora del Demanio. Il via libera è avvenuto durante la Giunta Comunale di oggi, preceduta da un sopralluogo dell'assessore al patrimonio Angela Travagli.

"Questo progetto non solo conserva e rinvigorisce un importante frammento della nostra storia - sottolinea il sindaco Fabbri - ma apre anche nuove possibilità per l'intera comunità di Ferrara. L'acquisizione di questa porzione del monastero e il suo restauro sono passi fondamentali per riportare alla vita uno dei nostri patrimoni più preziosi, arricchendo la nostra offerta culturale e turistica".

Il progetto, risultato di una proficua collaborazione dell'Ufficio patrimonio in sinergia con il Ministero della cultura, l'Agenzia del demanio e le monache benedettine, prevede l'acquisizione a titolo non oneroso del secondo Chiostro del Monastero, finora di proprietà statale, mentre il primo era già di proprietà del Comune e concesso in uso alle monache di clausura benedettine.

L'intervento include un investimento misto, con una parte dei fondi provenienti dal progetto ‘Ducato Estense' (circa 1.3 milioni di euro di provenienza ministeriale, Dicastero della Cultura) già impiegati per l'infrastruttura, e un contributo di 1 milione di euro fornito privatamente dalle Benedettine per il completamento della ristrutturazione. L'obiettivo finale è la realizzazione di un 'Centro di valorizzazione della cultura e per l'accoglienza monastica benedettina'.

"Attraverso questo restauro, non solo conserviamo un tesoro unico della Ferrara medievale, ma lo rivitalizziamo per farlo diventare un luogo di incontro e scoperta - dice l'assessore al Patrimonio, Angela Travagli -. La collaborazione con le monache benedettine è stata fondamentale per rendere possibile questa trasformazione".

Il restauro del Monastero comporta interventi di ristrutturazione e l'installazione di nuovi impianti, con un'attenzione particolare all'accoglienza dei pellegrini, alle mostre e alle attività culturali.

Il fine è di restituire ai pellegrini e ai turisti l'unitarietà del luogo, come era nella sua conformazione originaria.

Una parte dell'immobile, che comprende appartamenti ristrutturati per la Questura, rimarrà di proprietà dello Stato, ma verrà costituita una servitù di passaggio da parte del Comune di Ferrara per consentire l'accesso a questi spazi.

Il completamento del restauro del Monastero, in programma per il 2024, segnerà un'importante tappa nella storia culturale di Ferrara, offrendo alla città e ai suoi visitatori l'opportunità di accedere e scoprire un sito di grande rilevanza storica e artistica.

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Alcune foto d'archivio dei lavori al Monastero di Sant'Antonio in Polesine di Ferrara

Ferrara Rinasce

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