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Ferrara, "Giustizia per Leo". In vista delle udienze (11 e 19 gennaio), apposto sul Comune lo striscione per Leonardo Riberti, morto a 21 anni precipitando dall'ospedale a Bologna. Il Sindaco Fabbri: "Insieme alla famiglia per la verità"

09-01-2024 / Punti di vista

FERRARA, "GIUSTIZIA PER LEO". IN VISTA DELLE UDIENZE (11 E 19 GENNAIO), APPOSTO SUL COMUNE LO STRISCIONE PER LEONARDO RIBERTI, MORTO A 21 ANNI PRECIPITANDO DALL'OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA. IL SINDACO FABBRI: "LOTTIAMO INSIEME ALLA FAMIGLIA PER FAR EMERGERE LA VERITÀ"

Ferrara, 9 gen - Da oggi c'è uno striscione sulla torre dell'Orologio del Comune di Ferrara (corso Porta Reno), e recita la frase "Giustizia per Leo". Giustizia per Leonardo Riberti, morto a 21 anni, il 21 giugno del 2022 all'ospedale Maggiore di Bologna.

Il ragazzo ferrarese era entrato nella struttura il giorno prima, nel pomeriggio del 20 giugno, per essere curato e vigilato. Arrivava da un pronto soccorso psichiatrico. La sua fine è stata sul selciato dell'ospedale, dopo essere precipitato nel vuoto da circa 15 metri d'altezza, probabilmente fuggendo dal reparto. Ed è proprio su questa tragica fine, e sulle possibili connesse responsabilità, che il padre Davide Riberti sta lottando con tutte le forze per fare chiarezza e ricostruire quanto avvenuto in quel tragico momento.

"Il Comune di Ferrara, con un piccolo ma significativo gesto, intende continuare a essere vicino a Leonardo Riberti e alla sua famiglia, nella lotta per far emergere la verità su questo tragico evento", così il sindaco Alan Fabbri.

L'11 gennaio è stata fissata infatti l'udienza per l'opposizione all'archiviazione rispetto alle possibili e molteplici responsabilità configurate nei confronti dei sanitari dell'ospedale Maggiore di Bologna. Il pubblico ministero Luca Venturi, a luglio, aveva chiesto infatti l'archiviazione per le posizioni del medico che quella sera era di turno nel reparto di Otorino del Maggiore e l'infermiera del reparto dove era ricoverato il ventunenne. I genitori di Riberti, che non hanno mai creduto all'iniziale ipotesi del suicidio, tramite l'avvocato Fabio Anselmo, e la sorella della vittima, tramite l'avvocato Silvia Galeone, si sono costituiti parte civile. Avevano depositato la denuncia contro i sanitari del Maggiore e l'opposizione all'archiviazione nei loro confronti.

Il 19 gennaio è invece la data fissata per l'udienza preliminare per le repliche e la decisione del giudice se rinviare o meno a giudizio Giulia Maria Nanni, responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell'ospedale Sant'Anna di Cona, a Ferrara (assistita da Michele Ciaccia, che ne ha chiesto il proscioglimento). Nell'udienza preliminare, infatti, avvenuta lo scorso martedì 26 settembre nel tribunale di Bologna, il pm Venturi aveva chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo della psichiatra dell'ospedale ferrarese. Secondo l'accusa, la professionista non avrebbe fornito le informazioni e le avvertenze necessarie ai colleghi bolognesi circa le condizioni psichiatriche del ragazzo e l'eventualità che il giovane potesse mettere in atto comportamenti pericolosi per la sua incolumità.

In allegato foto dello striscione appeso da oggi sulla torre dell'Orologio del Comune di Ferrara, e due immagini di Leonardo Riberti

(Ferrara Rinasce)

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