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FERRARA SACRA: BEATRICE II D'ESTE, IL 18 GENNAIO LA RICORRENZA. FU FONDATRICE DEL MONASTERO BENEDETTINO DI SANT'ANTONIO ABATE

17-01-2024 / Punti di vista

FERRARA SACRA: BEATRICE II D'ESTE, DOMANI (18 GENNAIO) LA RICORRENZA. FU FONDATRICE DEL MONASTERO BENEDETTINO DI SANT'ANTONIO ABATE, IN CUI OGNI ANNO SI RINNOVA IL PRODIGIO DELLE LACRIME. RESTAURI PER LA CREAZIONE DI UN CENTRO DI VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA E DELL'ACCOGLIENZA MONASTICA BENEDETTINA 

Ferrara, 17 gen - Domani 18 gennaio è il giorno della Beata Beatrice II d'Este, fondatrice del monastero benedettino che sorge presso la chiesa di sant'Antonio abate a Ferrara. Nata intorno al 1230 nel castello di Calaone sui colli Euganei da Azzo IX d'Este e Giovanna di Puglia, educata agli esempi della zia Beatrice monaca e della nonna Leonora di Savoia, prese il velo alla notizia della morte del suo promesso sposo, Galeazzo Manfredi di Vicenza, ucciso in battaglia contro Federico II. Dopo questo fatto, nel 1254, Beatrice si ritirò dapprima in solitudine nell'isola di San Lazzaro e poi, insieme alla fedele damigella Meltruda, presso il monastero di Santo Stefano della Rotta, di Focomorto, ricevendo l'abito di San Benedetto e conducendo una vita monastica.

In breve tempo altre monache si unirono alla comunità che dovette pensare a trasferirsi in un ambiente più adatto. La scelta cadde sul vecchio monastero di Sant'Antonio in Polesine (1257). Dopo otto anni di vita in convento morì da santa nel 1262, il 18 gennaio. Fu sepolta in un'ala del gran chiostro trasformata in cappella, e il suo sepolcro fu meta di pellegrinaggi. Ogni anno il suo corpo, perfettamente integro, veniva dissepolto e lavato. L'acqua usata veniva poi raccolta in ampolle e distribuita agli ammalati. La cronaca è ricca di prodigiose guarigioni che richiamavano al sepolcro di Beatrice stuoli sempre più forti di fedeli. Nel 1270 il Beato Alberto Pandoni, vescovo di Ferrara, proclamò la beatificazione di Beatrice. All'inizio del 1500 iniziò il disfacimento del corpo della Beata. Però il liquido miracoloso non venne meno ai fedeli. Clemente XIV approvò il suo culto nel 1774 e Pio VI concesse la Messa e l'Ufficio nel 1775. 

Ancora oggi è meta di grande venerazione. Proprio il 18 gennaio, onomastico del nome "Beatrice", si ricorda il prodigio delle lacrime, che, ogni anno, per sei mesi (da fine ottobre a fine marzo) si ripropone alla devozione dei fedeli. In tale occasione le suore benedettine elargiscono piccole fiale contenenti le gocce stillate dal marmo. Si terranno inoltre due messe, una alle 10.30 e una alle 18.30 con l'arcivescovo.

Dalla pietra presente nel luogo in cui la santa fu deposta, infatti, ogni anno stillano delle gocce d'acqua, dette anche "liquore" o "Lacrime della Beata". Anche per gli esperti non si tratta di condensa, dal momento che contiene carbonato di calcio e sali minerali compatibili con la composizione della lastra, in marmo di Verona. Le 'lacrime' di Beatrice vengono con cura raccolte (ogni anno se ne formano tra i tre e i cinque litri) e vengono fornite in piccole bottigliette agli ammalati. 

Quanto al Monastero di Sant'Antonio Abate (o di Sant'Antonio in Polesine), il sindaco Alan Fabbri ha ricordato l'importante passo avanti nel processo del suo restauro e valorizzazione è stato compiuto a dicembre scorso con l'approvazione dell'Accordo di valorizzazione che segna l'acquisizione da parte del Comune, tramite il federalismo demaniale, di una porzione significativa dell'immobile, consentendo così di riunire in un'unica proprietà (comunale) il bene culturale e di concedere in uso gratuito alle monache anche gli spazi del secondo chiostro, finora del Demanio. "Il completamento del restauro del Monastero intende offrire alla città, ai suoi visitatori e ai pellegrini l'opportunità di accedere e scoprire un sito di grande rilevanza storica e artistica, nonché sacra", ha detto il primo cittadino. 

L'intervento include un investimento misto, con una parte dei fondi provenienti dal progetto 'Ducato Estense' (circa 1.3 milioni di euro di provenienza ministeriale, Dicastero della Cultura) già impiegati per l'infrastruttura, e un contributo di 1 milione di euro fornito privatamente dalle Benedettine per il completamento della ristrutturazione. L'obiettivo finale, in programma per il 2024, è la realizzazione di un Centro di valorizzazione della cultura e per l'accoglienza monastica benedettina.

(Ferrara Rinasce)

Immagini scaricabili:

Il monastero di Sant'Antonio in Polesine La chiesa affrescata nel monastero di Sant'Antonio in Polesine2