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LA SCUOLA DI SAN MARTINO INTITOLATA A BRUNO FARBER, IL PIÙ PICCOLO DEPORTATO AD AUSCHWITZ. IL VICESINDACO LODI: "LUOGO SIMBOLICO PER RIFLESSIONE, MEMORIA E PROMOZIONE DI PACE"

30-01-2024 / Punti di vista

Ferrara, 30 gen 2024 - Intitolata oggi, martedì 30 gennaio, la scuola primaria di San Martino a Bruno Farber, il più giovane deportato ucciso ad Auschwitz. Nato a Ferrara il 7 novembre del 1943, Bruno Farber era il figlio di Davide Farber ed Ester Fink, coniugi ebrei goriziani che fuggirono a Ferrara durante i rastrellamenti. La famiglia venne comunque arrestata e deportata, prima a Fossoli e poi ad Auschwitz, dove il piccolo Bruno venne ucciso il 26 febbraio 1944. Aveva solo tre mesi e 19 giorni.

La decisione di intitolare la scuola al piccolo Farber è stata presa nella delibera di Giunta dello scorso novembre presentata dalla Commissione Toponomastica, in seguito alle richieste del direttore dell'Archivio di Stato, Davide Guarnieri, e della lettera dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia - Romagna Ambito Territoriale di Ferrara, per l'intitolazione della Scuola primaria di San Martino a "Bruno Farber", proposta dal Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo Alberto Manzi di San Bartolomeo in Bosco.

Presenti alla cerimonia di intitolazione della scuola primaria erano il Vicesindaco e Assessore alle Frazioni Nicola Lodi, l'Assessore alla Pubblica Istruzione Dorota Kusiak, autorità civili, militari, religiose, i parenti di Bruno Farber e più di 100 bambini della scuola di San Martino.

"La Memoria deve essere un valore che va concretizzato in azioni - sono le parole del primo cittadino Alan Fabbri -. Per questo, raccogliendo le proposte emerse dai rappresentanti di varie istituzioni cittadine, l'Amministrazione comunale ha intitolato alla memoria di Bruno Farber una scuola, che è luogo simbolo di studio, condivisione e crescita, affinché il Giorno della Memoria non rimanga solo una data che ricorre nel calendario, ma si concretizzi nel nome e nell'età di questo piccolo ferrarese, che più di tante parole sono rappresentativi di quell'atrocità collettiva che fu la Shoah".

"Questa giornata ha per noi un profondo valore simbolico - ha spiegato il Vicesindaco Nicola Lodi -. A tre giorni di distanza dalla Giornata della Memoria, intitolare la scuola al piccolo Bruno racchiude in sé un messaggio importante, che mandiamo a tutti: noi non dimentichiamo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e vogliamo onorare la memoria di tutti gli innocenti morti ingiustamente. Il nuovo nome della scuola di San Martino rappresenta, anche per le nuove generazioni che sentono distanti gli anni della Guerra, un luogo simbolico per la riflessione e la promozione dei valori di pace".

"Quando sul nostro tavolo - ha dichiarato l'Assessore Marco Gulinelli - è arrivata la proposta da parte del direttore Guarnieri e dell'IC Manzi, ci siamo subito messi al lavoro affinché questa idea diventasse realtà. È di estrema importanza che oggi bambini e ragazzi siano qui, perché la memoria è come un testimone: va passato di generazione in generazione".

"Con profonda emozione e un sentito senso di responsabilità - ha commentato l'Assessore Dorota Kusiak -. l'Amministrazione, attraverso l'Assessorato all'Istruzione, si unisce all'intitolazione della Scuola Primaria di San Martino a Bruno Farber, giovane deportato goriziano, simbolo delle vittime dell'Olocausto. Valorizzando la memoria di Bruno Farber, insegniamo alle nuove generazioni l'importanza della comprensione e del rispetto per tutte le vite umane".

In rappresentanza di Gorizia, erano inoltre presenti il sindaco e il direttore dell'Archivio di Stato della città, Rodolfo Ziberna e Marco Plesnicar.

"E' un onore essere qui a Ferrara - ha affermato il sindaco Ziberna -. Ritengo che dare intitolare a Bruno Farber un luogo così frequentato come una scuola abbia tanti scopi, il più importante è quello di incuriosire, di far sorgere delle domande. Leggendo la targa, anche i bambini che frequenteranno in futuro la scuola si chiederanno chi fosse Bruno Farber. Quello che sta accadendo oggi nel mondo ci dimostra davvero quanto l'attenzione debba restare sempre molto alta e come lo strumento principe sia l'educazione".

Infine, presenti anche i parenti del piccolo Bruno Farber, Enrico Fink e Dennis Farber.

"Ringrazio dal profondo del cuore chi si è impegnato affinché tutto questo diventasse possibile e, come presidente della comunità ebraica di Firenze ringrazio in particolare l'Amministrazione che ha preso come impegno l'installazione di alcune Pietre d'inciampo sparse per la città - ha concluso Enrico Fink -. La storia di Bruno, Ester e Davide è una storia di speranza di libertà. Erano venuti a Ferrara per cercare rifugio. Io e Davide siamo qui perché i fratelli di Ester e Davide trovarono qualcuno che li aiutò a rifugiarsi e li permise di sopravvivere, di avere un futuro, di avere anche noi. La storia di Bruno, Davide ed Ester è l'opposto, perché ci fu chi denunciò la loro presenza. La paura del diverso è sempre più vicino di quanto sembri, ma ritengo sia importante riconoscere la diversità e renderla una ricchezza".

(Comunicazione a cura dell'Ufficio Sindaco e Vicesindaco)

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