FERRARA: SÌ, ERA MAFIA NIGERIANA. CONFERMA OGGI DELLA CASSAZIONE SU AROBAGA VIKINGS
27-05-2025 / Punti di vista

IL SINDACO ALAN FABBRI: "LA GIUSTIZIA CONFERMA QUANTO ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO. ERA UN'ASSOCIAZIONE MAFIOSA, E FERRARA HA PAGATO IL PREZZO"
Ferrara, 27 maggio 2025 - Erano proprio loro, i nigeriani Arobaga Vikings, "il gruppo mafioso che controllava Ferrara". La conferma oggi, con la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione sul caso della "mafia nigeriana", che ha rigettato i ricorsi e confermato le pene in secondo grado.
Si chiude dunque il maxi processo che ha sconvolto Ferrara, con la conferma della condanna di 15 appartenenti al sodalizio di stampo mafioso per un totale di cent'anni da espiare complessivamente. Una volta espiata la pena, data la pericolosità confermata, saranno tutti espulsi dal territorio italiano.
Gli ermellini si sono pronunciati oggi sul maxi-processo nei confronti degli Arobaga Vikings, l'organizzazione criminale che ha operato per anni a Ferrara e in altre città italiane con metodi mafiosi, violenti e strutturati. La decisione della Cassazione ha confermato pertanto, anche nell'ultimo grado di giudizio, la caratura mafiosa del sodalizio nigeriano-ferrarese, già accertata in primo e secondo grado di giudizio.
Il dispositivo è stato comunicato e sarà pubblicato domani. La sentenza sarà emessa tra 90 giorni.
Soddisfatto per l'esito del processo è il Comune di Ferrara, costituito parte civile in tutti i gradi di giudizio e seguito dall'avvocato Giacomo Forlani. Presente, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, è stata oggi l'assessore Cristina Coletti. Il Comune in secondo grado aveva ottenuto il diritto a un risarcimento pari a 100.000 euro grazie alla costituzione di parte civile in tutti e tre i gradi di giudizio.
"Il vero valore di questa sentenza è simbolico e civico: la pluri condanna emessa oggi dalla Cassazione non è che il riconoscimento formale e giuridico di quanto già sapevamo fin dall'inizio di questa battaglia. È il riconoscimento di una verità che per troppo tempo è stata ignorata", sono state le prime parole a commento del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri.
La vicenda degli Arobaga Vikings, peraltro ampiamente ricostruita già nel primo grado di giudizio in oltre 300 pagine di sentenza, racconta di un gruppo organizzato e imperante sul territorio non solo ferrarese, ma nazionale e internazionale. Un radicamento inquietante della criminalità organizzata in città, con traffico di droga (dominante nel traffico di eroina e cocaina, importata principalmente dall'Olanda tramite corrieri interni al gruppo) e una struttura piramidale con ruoli ben specifici, rituali di affiliazione violenti, scontri tra bande rivali (gli "Eiye", banda nigeriana rivale sconfitta a colpi di machete in pieno centro cittadino), controllo territoriale e una pericolosa mimetizzazione all'interno del tessuto sociale.
Esempio lampante di questo 'camuffamento' nel territorio, è Dj Boogye, quello che è stato definito e riconosciuto durante il processo come il "capo degli Arobaga" e "promotore dell'organizzazione in Italia con il ruolo di organizzatore e dirigente [...], punto di riferimento autorevole degli associati a livello nazionale": Boogye, come emergeva già nelle sentenze precedenti, era stato coinvolto in eventi patrocinati dal Comune di Ferrara e aveva chiesto il reddito di cittadinanza. Aveva anche suonato, ironia della sorte, alla festa della legalità per il Comune di Ferrara, al tempo governato da una amministrazione di centrosinistra.
"Se qualche esponente del Partito Democratico ancora nutrisse dubbi, oggi la giustizia pone la parola definitiva sul fenomeno che la sinistra al governo di Ferrara troppo a lungo ha ignorato: era mafia nigeriana", dichiara sul punto il sindaco Fabbri.
"Ciò che si sancisce oggi è una nuova e, finalmente, definitiva conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto. C'era un enorme problema a Ferrara, che è stato gravemente sottovalutato da chi ci ha preceduto, nonostante gli efferati fatti di cronaca, le proteste dei residenti e le nostre incessanti segnalazioni", aggiunge l'assessore alla sicurezza Cristina Coletti.
"Ora abbiamo la certezza che quello che stava avvenendo nella nostra città con violenza e sopraffazione non erano "percezioni soggettive", come era stato detto al tempo da chi amministrava il territorio: si trattava a tutti gli effetti di un'organizzazione mafiosa che governava la nostra città, dei criminali mafiosi senza scrupoli che col terrore e la violenza hanno dominato Ferrara per anni. Complimenti e grazie alle forze dell'ordine e agli organi inquirenti per la complessa attività di indagine e investigativa, per le operazioni condotte e per i risultati ottenuti. Oggi vince una Ferrara che ha saputo agire prontamente per riportare legalità e sicurezza", conclude il sindaco Fabbri.
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In allegato una scheda di ricostruzione con altri dettagli per approfondimenti "ECCO CHI ERA IL GRUPPO CHE CONTROLLAVA FERRARA"
(Comunicazione Sindaco Alan Fabbri)
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