Approvato in Senato il DDL femminicidio. L'assessore alle Pari Opportunità Travagli: “Segnale forte e necessario. Svolta storica, un atto di giustizia"
25-07-2025 / Punti di vista

"Con l'approvazione all'unanimità in Senato del disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, l'Italia compie un passo importante nel contrasto alla violenza di genere". Così l'assessore alle Pari Opportunità Angela Travagli esprime soddisfazione per questo risultato, definendolo "un segnale forte e necessario, atteso da anni da tante donne e da chi lavora quotidianamente per tutelarle".
"Riconoscere il femminicidio come reato autonomo - afferma l'assessora - significa dare dignità e visibilità a una realtà drammatica che riguarda anche i nostri territori. È un passaggio fondamentale per dare risposta alle vittime e ai loro familiari, ma anche per rafforzare la prevenzione e la protezione".
L'Amministrazione comunale, da tempo impegnata nel contrasto alla violenza di genere, ricorda che il lavoro istituzionale non si esaurisce nella legge: servono investimenti su cultura, educazione, ascolto e presenza nei luoghi in cui le donne chiedono aiuto.
"Questa legge ci dà uno strumento in più - ribadisce l'assessore - ma la vera sfida si gioca nei territori. Il nostro Comune continuerà a fare la sua parte, rafforzando i legami con il centro antiviolenza, le scuole, le forze dell'ordine e tutti gli attori coinvolti nella prevenzione compresa la sfera economica che avrà un coinvolgimento importante per il progetto a cui stiamo lavorando dei Punti Viola".
"Con l'introduzione dell'articolo 577-bis nel codice penale, l'Italia compie un gesto forte e simbolico: riconosce il femminicidio come crimine specifico. Non più solo un omicidio. Bensì atto figlio di un sistema di dominio, possesso, odio e disprezzo verso l'identità femminile. Il legislatore non si limita a sanzionare, ma nomina il male per quello che è.
Quello che è accaduto in Senato - conclude quindi l'assessore - non è solo un passaggio legislativo. È un segnale forte al Paese, alle giovani generazioni, agli uomini e alle donne che ogni giorno combattono una battaglia silenziosa contro la cultura del possesso, della paura, della violenza normalizzata. È il ritorno a una politica che non teme di essere umana".
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