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venerdì, 15 agosto 2025.

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FERRARA, IL SINDACO FABBRI INTERVIENE DOPO LA PROTESTA PRO PALESTINA DAVANTI ALLA LAPIDE DELL'ECCIDIO DEL CASTELLO ESTENSE: "OLTREPASSATO IL LIMITE. STRUMENTALIZZAZIONE DEI MARTIRI DELLA NOSTRA LIBERTÀ. CHIEDERÒ AL PREFETTO DI INTERVENIRE"

14-08-2025 / Punti di vista

Ferrara, 14 agosto 2025 - "Garantire la libertà di manifestare è un conto, utilizzare la nostra Storia, rovesciandola e reinterpretandola a proprio piacimento è tutt'altra questione. Accostare il giornalista di Al Jazeera, morto in un attentato a Gaza, ai martiri dell'eccidio del Castello della lunga notte del '43, è strumentalizzare la nostra memoria storica. Vuol dire non portare minimamente rispetto a chi ha dato la vita per un'Italia democratica, libera e giusta. Significa non rispettare quei ferraresi che, con la propria esistenza e la propria azione, hanno lottato per la nostra democrazia. A Ferrara si è oltrepassato il limite: questo non è diritto di manifestare, questa è totale mancanza di rispetto verso i luoghi simbolo della storia della nostra città. Ora chiederò al prefetto di intervenire formalmente".

Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, a seguito degli episodi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni in centro città. 

Lo scorso 11 agosto, la fotografia del giornalista Anas al Sharif, corrispondente di Al Jazeera dalla Striscia di Gaza ucciso durante un bombardamento, è stata apposta dal gruppo di "Ferrara per la Palestina" sotto alla lapide che ricorda la fucilazione di Pasquale Colagrande, Giulio Piazzi, Ugo Teglio e Alberto Vita Finzi, avvenuta nel novembre del 1943 a Ferrara, come rappresaglia fascista. Vennero uccise 11 persone tra ebrei e oppositori al regime.

A seguito del corteo e della manifestazione, la foto è poi stata rimossa e gli organizzatori della manifestazione avevano condannato questo gesto etichettandolo come vile. Ieri quindi è stata apposta nuovamente l'immagine del giornalista ucciso davanti alla lapide, unita alla bandiera palestinese (poi entrambe tolte a fine manifestazione per timore che venissero danneggiate). Il gruppo ha fatto sapere che ogni mercoledì sarà in piazza per commemorare le vittime palestinesi. 

"Un conto è manifestare, un conto è rovesciare i valori che caratterizzano la nostra democrazia e imporre agli altri il proprio pensiero. Da sindaco, ho sempre tutelato e garantito il diritto e lo spazio di manifestare da parte di tutti, per le cause che più premevano alla comunità, ma qui siamo ben oltre i confini della libertà di pensiero e della tutela dei propri ideali. Vedere oltraggiata la memoria dei nostri martiri e vedere utilizzato impropriamente un monumento della nostra città è qualcosa di profondamente sconcertante. Trovo altrettanto vergognoso e deplorevole strumentalizzare una questione così drammatica come il conflitto israelo-palestinese, tema che può creare sicuramente occasioni di confronto in ben altri modi e in altre sedi. Invece qui a Ferrara sta diventando occasione per altra violenza, sterile e pretestuosa", sottolinea il sindaco Fabbri.

"Azioni simili non c'entrano nulla con quanto sta accadendo a Gaza, che tutti noi stiamo seguendo con attenzione. Sembrano invece alimentare un odio viscerale verso gli ebrei, una rabbia che nei secoli si ripropone e ha già visto in passato la nostra città tristemente protagonista", rimarca Fabbri.

"Trovo tutto questo estremamente vergognoso: Ferrara è una città che si basa sui valori della libertà, della responsabilità e della democrazia. Per questo è ora che il prefetto intervenga", conclude il sindaco.

Quello organizzato davanti al muretto dell'eccidio del Castello è solo l'ultimo di una serie di episodi. Lo scorso luglio era apparso uno striscione sullo scalone del Municipio con su scritto: "Siete complici, pagherete caro, pagherete tutto", sempre firmato dal gruppo "Ferrara per la Palestina". Vicino allo striscione un fantoccio impiccato che rappresentava Netanyahu. Era fine marzo quando invece una seduta del Consiglio comunale è stata interrotta bruscamente da una trentina di manifestanti Pro Pal con urla, bandiere e intimidazioni dirette al sindaco Alan Fabbri. Lo stesso gruppo aveva già aggredito verbalmente il primo cittadino in piazza, nel settembre 2024.

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Comunicazione Sindaco - Comune di Ferrara

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